cronaca

Con la bella stagione, una bella fetta dei giovani preferiscono lasciare i vicoli e andare a Levante
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 Una movida sempre più esagerata che non invade solo il centro storico con una pila di segnalazioni da parte dei residenti ma che si estende anche verso il levante, toccando punti già conosciuti come luoghi di ritrovo per i genovesi e facendoli diventare un punto critico durante il weekend. La zona che va dalle Piscine di Albaro fino a scendere al locale "Il Baretto" è sempre stata molto frequentata, ma se un tempo fungeva da 'pre-serata' per poi continuare a festeggiare in una delle discoteche vicine, oggi assieme ai locali circostanti è diventata l’unica opzione dove trascorrere la notte genovese.

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Con la bella stagione, una bella fetta dei giovani preferiscono trasferirsi a Levante: Corso Italia, Quarto, Quinto e Nervi sono le mete per eccellenza. Dopo i mesi di lockdown e coprifuoco, c’è un vero e proprio assalto ai bar e ai dehors, con il rischio di non riuscire a rispettare il distanziamento. Così il problema diventa di ordine pubblico: a confermarlo è anche la categoria dei tassisti.

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"Quella zona è rischiosa per noi, un traffico bestiale, gente a piedi ovunque e il pericolo di fare un incidente è dietro l’angolo. Con migliaia di persone in strada, c’è sicuramente quello sobrio, ma anche quello meno sobrio e quello completamente andato. E' un mix esplosivo di vari fattori: traffico, persone in mezzo alla strada, la pista ciclabile e bisogna avere mille occhi", queste le parole a Primocanale di Valter Centanaro, presidente della Cooperativa Radio Taxi di Genova.

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Un migliaio di giovani che ogni sabato sera decidono di 'parcheggiarsi' davanti a questi locali, senza mascherina, come è consentito all’aperto, ma non in caso di assembramenti. Come se non bastasse, la ‘mala’ movida, entrata nell'occhio del ciclone nell'ultimo periodo, ha raggiunto anche queste zone, con almeno un paio di risse avvenute negli ultimi 15 giorni che hanno richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.


"Capitava prima e capita anche ora. Succede spesso, è normale che se giri in queste zone troverai sempre la persona che ha esagerato e magari ti apre la porta del taxi, a torso nudo, urlando di portarlo da qualche parte mentre il taxi è già occupato da due persone”, prosegue Centanaro. "Non sono solo ragazzi, la movida si sposta e dopo un anno e mezzo chiusi, tappati in casa, ha raccolto gente di tutte le età, anche persone che magari uscivano meno".


E conferma che la movida si stia espandendo e che il levante stia diventando una 'zona calda' insieme al centro storico e ad alcuni quartieri del ponente: "Principalmente ai primi di giugno, le chiamate arrivavano dal parcheggio a De Ferrari, con tutte le persone che tornavano a casa dopo una serata nei vicoli, adesso da Corso Italia".