cronaca

Adeguata l'ordinanza regionale in Liguria
6 minuti e 45 secondi di lettura
E' entrato in vigore a mezzanotte di oggi lunedì 26 ottobre il nuovo Dpcm messo a punto dal Governo per affrontare la seconda ondata dell'emergenza Covid in Italia. Primo giorno di mini lockdown che Primocanale seguirà in diretta a partire dalle 17.30 con uno speciale per testimoniare la situazione e la chiusura dei locali alle 18 imposta dal nuovo dpcm.


Una serie di misure che il premier Giuseppe Conte ha presentato nel corso di una conferenza stampa. Ristorazione limitata con chiusura alle 18 nei giorni feriali, didattica a distanza promossa al 75% per le scuole superiori, piscine e palestre chiuse. Nessun blocco invece è previsto per gli spostamenti tra le Regioni. Queste alcune delle principali misure adotatte. 

Misure che non hanno certo lasciato contenti i gestori dei locali, bar  ristoranti su tutti ma anche i propietari di piscine e palestre:  “Le misure annunciate dal governo costeranno altri 2,7 miliardi di euro alle imprese della ristorazione. Se non accompagnate da contemporanee e proporzionate compensazioni di natura economica, sarebbero il colpo di grazia per i pubblici esercizi italiani, che già sono in una situazione di profonda crisi, con conseguenze economiche e sociali gravissime" spiega Fipe–Confcommercio, la Federazione dei Pubblici Esercizi, in merito alle nuove misure per il contenimento dell’epidemia allo studio del governo.

“I ripetuti annunci di chiusure anticipate – prosegue la Federazione - hanno già prodotto la desertificazione dei locali e, indipendentemente dalle novità sugli orari effettivi di apertura, le restrizioni devono essere accompagnate dai provvedimenti di ristoro economico in termini di indennizzi a fondo perduto, crediti d'imposta per le locazioni commerciali e gli affitti d'azienda, nuove moratorie fiscali e creditizie, il prolungamento degli ammortizzatori sociali e altri provvedimento di sostegno a valere sulla tassazione locale”.

La Regione Liguria ha dovuto adattare la sua ordinanza con un nuovo testo firmato dal presidente Giovanni Toti nella serata di domenica. "Tra domani (oggi ndr) e mercoledì le scuole passeranno al 75 % di didattica a distanza negli ultimi anni delle medie superiori e in quei giorni con il sindaco Bucci e gli altri sindaci faremo il punto anche sull'affollamento sui mezzi pubblici - ha aggiunto Toti -, che ve i flussi di persone lo consentano, verrà abbassato sotto al soglia dell'80%". Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha annunciato una "revisione completa di tutte le ordinanze sindacali" alla luce del nuovo assetto normativo sull'emergenza covid. In vista dell'emergenza meteo di domani, arancione a Genova tra le 7 e le 19, Bucci ha chiarito che al momento non è prevista alcuna chiusura delle scuole nella città, salvo il consueto punto sulla situazione che verrà fatto domani mattina all'alba.   

LE MISURE DEL DPCM - Bar, ristoranti e gelaterie chiusi alle 18, aperti invece nei giorni festivi. Il consumo al tavolo resterà consentito per un massimo di quattro persone non conviventi. Resta inoltre consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi limitatamente ai propri clienti. Aperti anche gli autogrill, oltre ai bar e ristoranti di ospedali e aeroporti. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie

Per quanto riguarda la scuola, via libera alla didattica a distanza al 75% alle Superiori. A decidere quali classi seguiranno le lezioni a distanza, se solo alcuni o tutti e cinque gli anni, saranno i dirigenti dei singoli istituti. Obiettivo ridurre ulteriormente il numero di persone in giro e che utilizzano i mezzo di trasporto pubblico. Resta invece invariata la didattica al primo ciclo, dalle materne alle medie, che sarà totalmente in presenza.

Novità anche riguardo agli ambienti sanitari. Divieto degli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale d’attesa dei pronto soccorso. Divieto simile per quanto riguarda parenti e visitatori delle rsa e delle strutture riabilitative.

Resta libera la circolazione tra le regioni italiane tuttavia è fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.

Sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Chiudono anche i parchi tematici, restano aperti invece i parchi e le aree giochi per i bambini ma resta obbligatorio il distanziamento.

Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto.

E' consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti.

Riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

È fortemente raccomandato l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose.

Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati.

Non sono stati invece sospesi i concorsi pubblici e privati che restano consentiti. Nella bozza era prevista la sospensione che però non è stata confermata nel decreto. Stop confermati a convegni e congressi che si potranno tenere solo con modalità a distanza. Per quanto riguarda le manifestazioni sono autorizzate solo quelle 'statiche' e nel rispetto delle distanze e delle altre misure di contenimento.

L'accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l'anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.

Confermate tutte le altre misure già in vigore, dalle mascherine al fermo delle fiere locali, dalla sospensione delle gare (fatta eccezione per quelle regionali, nazionali e internazionali) all’obbligo di restare a casa con 37,5 di febbre.