cronaca

"Serve più tempo per risolvere vari problemi operativi"
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L'ordine dei medici della Liguria si schiera per uno slittamento in Liguria di dieci giorni della riapertura delle scuole, dal 14 al 24 settembre. E rivolge un appello a Regione, Anci e provveditorato. "Dieci giorni in più possono divenire cruciali per una buona organizzazione della ripresa scolastica in Liguria, nel rispetto dei 'paletti' imposti dalle linee guida dell'Istituto superiore di sanità", riporta un comunicato. "Tra l'altro, in questi 10 giorni quelli effettivi di lezioni scolastiche non sarebbero più di tre o quattro. A tal fine, si auspica che, a breve, le figure istituzionali preposte (Regione Liguria, Anci e Provveditorato agli studi) assumano una decisione in questo senso".

L'ordine che rappresenta i medici punta sul tema della tutela della salute pubblica che "impone una attenta e ponderata riflessione circa l'opportunità, o meno, di questa breve riapertura", sottolinea la Federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Liguria, nella nota firmata da Alessandro Bonsignore (dell'ordine di Genova), Francesco Alberti (Imperia), Salvatore Barbagallo (Spezia) e Luca Corti (Savona). "Al di là di una moltiplicazione delle sanificazioni, laddove Regione Liguria non si orientasse diversamente", afferma, ricordando che diverse Regioni stanno posticipando la riapertura al 24, "si dovrebbe trovare tutta una serie di soluzioni a problematiche operative che, ancora oggi, sono lontane dall'essere risolte" come il potenziamento dei trasporti pubblici, i rilevatori di temperatura, la tempestività dei tamponi per i casi sospetti e la gestione della quarantena perle famiglie, "e per le quali gli ordini hanno fornito il proprio punto di vista".

Una posizione in netto contrasto con quanto affermano i principali infettivologi in Italia tra cui il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Si deve tornare a scuola. Il rischio zero evidentemente non esiste, ma è un rischio che non possiamo con correre. Sono sette mesi che le scuole sono chiuse. Da sempre il rischio zero a scuola non esiste. Non è esistito con l'influenza, con il meningococco, con il morbillo e molte altre malattie infettive contagiose. Il rischio zero non esiste ma è calcolato come in tutte le altre attività, in tutto il resto del mondo", ha detto poche ore prima Bassetti. (LEGGI QUI)

La replica è arrivata a stretto giro dal presidente della Regione, Giovanni Toti.
"Sarebbe stato meglio votare il 6 settembre e aprire le scuole il 14 come avevamo ragionevolmente più volte proposto al governo. Non è stata accolta la nostra ragionevolezza. Oggi non mi sento di dare ulteriori elementi di incertezza: credo sia arrivato il momento di testare il sistema e che ci siano le condizioni di sicurezza per poterlo fare. Se poi il governo deciderà diversamente, staremo ad ascoltare, ma per quanto ci riguarda, lavoriamo dritti per il 14. Rinviare ulteriormente la partenza delle scuole creerebbe ulteriore incertezza nelle nostre famiglie, creerebbe ulteriore disagio per chi da mesi paga babysitter o, comunque, deve trovare soluzioni alternative, creerebbe un danno ai nostri ragazzi che non hanno una didattica come dovrebbe essere, ovvero in presenza, in comunità con gli insegnanti".