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Dopo l'incontro 'segreto' tra Salvatore, Toninelli e Carelli
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Nel M5s i filo progressisti scaldano i motori dopo la batosta in Emila Romagna, Calabria e prima ancora in Umbria. "Adesso riapriamo il tavolo di confronto con il Partito democratico in vista delle prossime regionali”, hanno detto i parlamentari liguri nel giorno dell'esordio del nuovo capo politico Vito Crimi in un'assemblea plenaria. Sono sempre di più coloro che si preparano a chiedere ai vertici la riapertura del dossier alleanze visto che in Liguria le chance di riuscire a eleggere un candidato in grado di battere Giovanni Toti sarebbero molto più alte nel caso in cui M5s e Pd, entrambi all'opposizione in Regione, corressero con un nome civico scelto da entrambe le forze. (LEGGI QUI)

Per questo ha fatto molto discutere tra i parlamentari liguri l'atteggiamento di  Alice Salvatore, candidata vincitrice nel ballottaggio su Rousseau e sostenitrice della corsa in solitaria, che si sarebbe vista lunedì a Roma con Danilo Toninelli, il facilitatore responsabile per le campagne elettorali, ed Emilio Carelli, responsabile per la comunicazione. “Una riunione segreta”, lamentano i parlamentari liguri che protestano per non essere stati avvertiti così come pure il coordinatore regionale Marco Rizzone che, nonostante il suo ruolo, era all'oscuro della riunione. (LEGGI QUI)

Salvatore guarda alle Marche come simbolo
: qui i pentastellati hanno già annunciato di voler correre da soli: "Non ci sono le condizioni politiche per pensare a un patto civico che comprenda anche i partiti", si legge in una nota del M5s del 16 gennaio, diramata al termine di un incontro tra l'ex leader Luigi Di Maio, il responsabile delle campagne elettorali Danilo Toninelli e i due referenti marchigiani. La differenza sta nel fatto che in Liguria l’ala per l’alleanza progressista del M5s si ingrossa sempre più. La maggior parte dei parlamentari liguri insieme ai consiglieri comunali di Genova e dei principali centri liguri sono favorevoli a giocarsi la carta dell’alleanza col Pd. Mentre in casa dem il segretario regionale Simone Farello avverte: “Siamo favorevoli, ma il tempo delle decisioni stringe”. (LEGGI QUI)

La battaglia sull'alleanza è aperta e si incrocia con quella che appare un'incognita forse non solo più legata a mere questioni organizzative: la data degli Stati Generali. Previsto il 15 marzo l'appuntamento sarebbe dovuto poi slittare di un paio di settimane. Ma il 29 marzo si voterà per il referendum sul taglio dei parlamentari, sul quale il Movimento si gioca una fetta della sua ripartenza. Il rischio, è che gli Stati generali slittino ad aprile, prima o dopo Pasqua. Di certo Il M5s non può permettersi di rinviarli troppo in là, visto che le Regionali si svolgono tra maggio e giugno. Il rischio è che nel caos post-Regionali il bandolo della matassa non si trovi, tanto che uno della vecchia guardia come Max Bugani non esclude più una scissione in tre tronconi del M5s. Tradotto: una implosione del movimento.

Intanto i parlamentari liguri sono sulle barricate dopo la riunione segreta tra portavoce regionale Alice Salvatore (che sostiene la 'sua' corsa solitaria) e il responsabile della campagna elettorale Danilo Toninelli. "Un nome alternativo per un'alleanza con il centrosinistra? Voci infondate" è il mantra con cui la candidata M5s a governatore chiude alla proposta di Farello di stringere i tempi per un candidato comune. Ma l'opzione in Liguria esiste, col blocco dei 24 parlamentari pentastellati eletti da Ventimiglia a Sarzana che crede nell'unica possibilità di giocarsela contro il centrodestra unito di Toti. E per evitare la ‘teoria Bugani’ sull’implosione delle stelle.