
I dati parlano chiaro e sono drammatici: dall'inizio del 2019 già 16 morti in città, circa due al mese. L'ultimo caso quello del motociclista di 39 anni morto dopo sei giorni dall'incidente avvenuto venerdì scorso in via Cadighiara (LEGGI QUI). "Occorre intervenire in modo radicale, imponendo le regole anche in maniera dura, ci sono troppe disattenzioni, oggi si tende a punire la velocità in modo automatica con i rilevatori ma nessuno interviene nei confronti di chi ad esempio entra nelle strade contromano" prosegue Merella.
Ma sul perché Genova abbia il triste primato di maglia nera degli incidenti l'ex rappresentante del comitato nazionale della sicurezza stradale spiega: "Le cause sono molteplici, ci sono delle strade dove il doppio senso non è tecnicamente possibile però c'è comunque, e allora bisogna ridurre la velocità: un incidente a 30 km/h ha effetti minori. E poi c'è l'uso del cellulare che è estremamente pericoloso - prosegue ancora Merella -. Un tempo si usava la cosiddetta mappa dei 'punti neri' che segnalava le zone con più incidenti, oggi invece bisognerebbe avere un dettaglio puntuale delle cause effettive di questi sinistri che si susseguono in città. A Genova poi c'è anche una popolazione anziana che per forza di cose è meno attenta nella guida".
Ma qualcosa a breve sul punto di vista dell'illuminazione potrebbe cambiare. L'assessore alla Sicurezza di Palazzo Tursi Stefano Garassino in estate ha annunciato che presto arrivanno 57mila lampade a led che dovrebbero sostituire tutte le lampade della città garantendo un netto aumento della visibilità lungo le strade ciottadine (LEGGI QUI).
IL COMMENTO
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