
Da martedì a domenica tornano le sfide interne alla festa parrocchiale con squadre da 4 giocatori di cui 2 componenti obbligatoriamente sono ragazze e una di queste è fissa in porta. Solo le femmine sono libere di andare di fare gol in qualsiasi modo, i maschi unicamente di testa.
Lo scorso anno in alta Valpolcevera hanno festeggiato il quindicinale dell'evento con una partita spettacolo Stato contro Chiesa caratterizzata dalla presenza in campo di sindaci e assessore della zona contro preti e suore. Esattamente come 5 anni prima, a trionfare sono stati i religiosi (foto Giancarlo Podda)
Quest'anno, la partita dello show, in programma al venerdì, sarà un amarcord tra chi ha segnato la storia dell'Anormale.
Vera novità 2017, però, la presenza in gara di una squadra composta interamente da ragazzi e ragazze africane, i migranti ospitati nell'entroterra genovese. Nome della compagina, I figli di Weah.
La sintesi di don Giacomo Chiossone, parroco di Mignanego: "Una collaborazione resa possibile grazie alla disponibilità di Croce Bianca Genovese e Comunità San Benedetto, le realtà che seguono i giovani. Il nome è un omaggio al giocatore africano più forte della storia. Tuttavia, i nostri calciatori e le nostre calciatrici hanno ben altri percorsi di vita. Ma nell'Anormale proviamo a dimenticarli e loro sono pronti a dare battaglia per la vittoria finale".
Qualcuno azzarda anche qualche parola di dialetto: "Semmu de Mignanego". E tra i bomber anche chi è già salito alla ribalta nelle ultime ore per aver restituito un portafoglio trovato per strada a un cittadino di Mignanego.
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?