cronaca

La tragedia questa mattina nel mare davanti ad Arenzano
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Ormai sta diventando una vera e propria maledizione. Il relitto della Haven, ma soprattutto l’irresistibile richiamo che rappresenta per i sub, ha mietuto l’ennesima vittima, Michael Eberleh, un tedesco di 61 anni. L'allarme è stato lanciato alle 10.50 dal compagno di immersione, anch'egli tedesco. I due erano stati accompagnati in gommone da un istruttore di un diving centre di Arenzano.

Immediata è scattata la macchina dei soccorsi che però purtroppo nulla ha potuto: poco prima delle 14 il corpo dell'uomo è stato individuato a circa 50 metri di profondità. Non si esclude che il subacqueo abbia avuto un malore nel corso della risalita ma la dinamica dell’incidente resta tutta da chiarire.  Le indagini sono state avviate dai militari della Guardia Costiera che hanno sequestrato l'attrezzatura che Eberleh si era portato da casa mentre il pubblico ministero Silvio Franz ha disposto l'autopsia sul corpo della vittima.

L’uomo era arrivato mercoledì mattina insieme ad alcuni amici e aveva fatto una prima immersione due giorni fa. Anche ieri si sarebbe dovuto immergere ma non lo aveva fatto perché aveva patito il mare agitato sul gommone ed era tornato a riva. Tra le cause del decesso potrebbe esserci un malore o un difetto nelle bombole. Eberleh era molto conosciuto ad Arenzano, dove veniva in vacanza da 14 anni, e considerato un sub di grande esperienza.

Si allunga così la lista dei sommozzatori morti nei pressi della nave naufragata nel 1991 al largo di Arenzano, il relitto più grande visitabile nel Mediterraneo. Dal 2011 quasi uno all’anno, anche se in questo 2105 si è avuta una preoccupante accelerazione. Le ultime due vittime in ordine di tempo sono stati due olandesi, Roland Vervoort di 46 anni, e Paul Hendriks di 53, morti a maggio.

Ma solo un mese prima era toccato a Julien Giller, svizzero 34enne. Sempre più spesso i sub portano l’attrezzatura direttamente dai luoghi di provenienza: una prassi che però secondo gli investigatori potrebbe favorire i decessi, visto che durante il trasporto bombole e boccaglio sono soggetti a danneggiamenti.

Ma non solo. Nel corso delle indagini per altre morti è emerso che spesso i sommozzatori violano l’ordinanza emessa dalla capitaneria di porto che prevede che la discesa nei fondali dove si trova la Haven debba avvenire in coppia, in modo tale che se uno degli escursionisti accusasse un malore o una difficoltà possa essere aiutato dal compagno di immersione. In ogni caso, per un motivo o per un altro, la maledizione resta.