Tutti i Paesi Ue, compresa l'Italia, inseriranno ''una stima nei conti (e quindi nel Pil)'' delle attività illegali, come ''traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)''. La novità sarà inserita a partire dal 2014 nei conti, in coerenza con le linee Eurostat. Lo rileva l'Istat.
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