L'Universita ha il diritto di fare quello che vuole, in piena autonomia, senza essere condizionata da altri interessi. E ha il dovere di non sprecare soldi in un momento di drammatica crisi finanziaria, pensando soprattutto agli studenti a cui si chiedono rette pesanti di iscrizione alle Facolta'.
Se il Rettore e il consiglio hanno deciso di abbandonare l'idea di spostare Ingegneria a Erzelli, lo avranno fatto a ragion veduta, per non fare un passo cosi' tanto piu' lungo della gamba da correre il rischio di inciampasti e cadere. C'e'ancora da terminare il recupero costosissimo dell'Albergo dei Poveri. Bisogna assicurare i servizi essenziali agli studenti di tutte le facoltà".
La scelta di Erzelli potrebbe diventare per l'Ateneo genovese un impegno-capestro? A quanto spiegano i reggitori dell'Universita pare proprio di si'. Meglio rinunciarvi piuttosto che andare allo sfascio. Certo se ci saranno strascichi legali andranno affrontati. Ma il progetto Erzelli ha gia' subito troppe modifiche dalle sue idee originarie e l'abbandono di Renzo Piano e' stato un segnale di grande preoccupazione, soprattutto sul piano della qualita' ambientale per non parlare dell'ultima, incredibile sortita di Ericsson.
L'errore e' di tanti anni fa, qua do non si scelse lo sviluppo di un vero polo e campus univèrsitario nell'area del centro storico. Due esperienze testimoniano la bonta'di una simile idea: la geniale soluzione di Ignazio Gardella e dell'allora preside Edoardo Benvenuto di sistemare Architettura tra le macerie di Sarzano e la realizzazione di Economia nel vecchio porto. Bisognava proseguire su quella strada.
Cronaca
L'Università ha il diritto di scegliere
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