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L’esultanza di DDR per il quarto risultato utile consecutivo della sua gestione: “Commettiamo ancora diversi errori ma tutti lottano fino in fondo. Norton-Cuffy ha potenzialità incredibili”
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Carlo Danani

Daniele De Rossi si gode quello che è sempre più il suo Genoa. Ancora una vittoria, col condimento di una nuova prestazione alla DDR. Cuore, tenacia, organizzazione e, alla fine, tre punti pesantissimi per colorare una classifica sempre più incoraggiante.

Norton-Cuffy diventa l’eroe di Udine, quasi invocato dall’allenatore nella conferenza pre-partita: “Brooke ha potenzialità incredibili, può fare tanta strada”.

E’ proprio l’inglese a risolverla e a consegnare al Genoa tre punti tutti d’oro contro un’Udinese che cominciava a sentire profumo d’Europa.

“Sono contentissimo per lui, è giovanissimo, è un 2004. E’ sempre molto curioso durante gli allenamenti, ha fame di sapere, il mio compito è quello di metterlo nelle migliori condizioni per tirar fuori le sue enormi qualità”.

Sulla prova della squadra: “Complessivamente bene, anche se a tratti ci siamo abbassati troppo, ad esempio dopo essere passati in vantaggio. Dobbiamo lavorarci su, io sono arrivato da poco, migliorare sui dettagli. Vedremo di crescere ovunque. Questi sono tre punti vitali, spero di togliermi al più presto da questa zona di classifica per andare a cercare qualcosa di simile a quello che piace a me”.

Con chiaro riferimento a soluzioni probabilmente un po’ più offensive, adesso piuttosto congelate per ragioni di classifica. Anche se pure stavolta il suo Genoa esce dal campo dopo aver realizzato ancora due reti.

“In questo spogliatoio ho trovato una famiglia, è un piacere lavorare con questi ragazzi, tutti lottano fino in fondo, sia i titolari, sia quelli che entrano a gara in corso”.

Il siparietto con Zaniolo verso la fine del primo tempo, quando il giocatore dell’Udinese, suo compagno di squadra nella Roma, si è avvicinato alla panchina per battere un calcio di punizione.

De Rossi sorride: “Non posso dire quello che ci siamo detti o dovrei mentire. Era uno dei tanti insulti affettuosi che riservo a Nicolò da quando è piccolo. Lui con noi alla Roma in quei due anni è stato perfetto: ragazzo fantastico con un potenziale mostruoso. Gli auguro il meglio”.

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