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Blucerchiati ultimi in classifica e attesi sabato dalla gara di Venezia. Contestazione dei tifosi soprattutto nei confronti della società
2 minuti e 48 secondi di lettura
di Marco Bisacchi
ativo Una partita di calcio, dei calciatori in campoHenderson e Ricci, la Sampdoria sconfitta dal Mantova

Un film già visto, ma ogni volta la replica è peggiore di quella precedente. Cambiano i dirigenti, cambiano gli allenatori ma la Sampdoria è in fondo alla classifica di Serie B. Più o meno quello che sta succedendo da tre stagioni a questa parte - da quando è subentrata la nuova proprietà - anche se un paio d'anni fa i blucerchiati, all'epoca con Pirlo in panchina, riuscirono poi nella seconda parte di stagione a conquistare i play off, perdendo la gara preliminare col Palermo. 

Numeri drammatici

I numeri sono sportivamente drammatici. La Sampdoria ha ottenuto fin qui la miseria di 7 punti in 11 giornate. L'anno scorso di questi tempi, prima con Pirlo e poi con Sottil in panchina, i blucerchiati avevano più del doppio dei punti, 15 in 11 giornate. La scorsa stagione - con una serie C vista in faccia e poi evitata solo grazie al caso Brescia e ai play out vinti con la Salernitana - è stata il punto più basso di sempre della storia dell'Unione Calcio Sampdoria ma quella attuale rischia di essere ancora peggiore.

Anni di fallimenti sportivi

L'unico alleato è il tempo ancora a disposizione per invertire una rotta pericolosa. Il tandem Foti-Gregucci in panchina era partito bene coi pareggi con Frosinone e Empoli, in campo si era visto qualcosa di diverso. La sconfitta col Mantova però ha riportato tutto l'ambiente alla dura realtà: con questi giocatori, con questa squadra e - aggiungiamo - soprattutto con questa società è dura, durissima arrivare a risultati positivi. E al momento cambia poco anche il ritorno nello staff tecnico, pur acclamato dai tifosi, di un amatissimo cuore doriano come Attilio Lombardo.

Perché questo campionato balordo è figlio in primis delle scelte e delle strategie di una società che da tre anni a questa parte sta fallendo a livello sportivo. Senza se e senza ma. Tant'è che la contestazione dei tifosi è sempre più forte nei confronti della stessa società - con Manfredi, Tey, Walker e Fredberg tirati in ballo anche domenica scorsa con striscioni e cori allo stadio ma anche nel post gara - senza dimenticare le responsabilità di una squadra che, al netto dei suoi limiti, può e deve fare meglio. Perché la Samp arriva da una sconfitta con tutto il rispetto contro il Mantova e non certo con una squadra costruita per la promozione in A.

Sabato a Venezia

Un'avversaria sulla carta molto più quotata sarà quella di sabato a Venezia (ore 19,30). In laguna il pronostico è tutt'altro che dalla parte dei blucerchiati, ma il calcio sa sorprendere e dunque la Sampdoria deve rimboccarsi in fretta le maniche e pensare a riscattarsi coi veneti. "Ci vuole la bava alla bocca, giochiamo per salvarci" le parole di Gregucci nel post Mantova: serve una squadra più combattiva ma anche e soprattutto più organizzata e meno presuntuoso. Non basta chiamarsi Sampdoria, non basta la storia, non basta la maglia, non basta il pubblico per portare a casa dei punti: questo ormai s'è capito da tempo.

Si rivedono Pafundi e Depaoli

Oggi la ripresa degli allenamenti a Bogliasco. La buona notizia in vista di Venezia sarà il probabile recupero almeno dalla panchina di Pafundi e Depaoli, due giocatori che possono dare qualcosa di più (soprattutto il primo) alla squadra. Improbabile un rientro di Pedrola. 

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