
"Io seguivo la Sampdoria anche dalla Turchia. L'ho sempre seguita. E' la mia squadra. Vivo qui da tanti anni. Andiamo oltre quello che è successo l'anno scorso e in queste prime partite della stagione. Ora dobbiamo guardare avanti. Il pensiero è il Frosinone. Il passato lo conosco, l'obiettivo è cambiare il futuro". Così Salvatore Foti, di fatto nuovo allenatore della Sampdoria (anche se formalmente col ruolo di vice alle spalle di Angelo Gregucci), da due giorni al lavoro a Bogliasco dopo l'esonero di Massimo Donati. "Io non sono nato sampdoriano, lo sono diventato. Devo dare un'identità ben definita alla squadra. Sono arrivato qui nel 2006, ora siamo nel 2025. Ho famiglia, moglie, amici. Per me la Sampdoria è sempre stato qualcosa di importante. Per me contano solo i risultati, i punti che dobbiamo fare" dice Foti.
I due "maestri"
Il 37enne siciliano ha lavorato sia con Marco Giampaolo a Samp, Milan e Torino, quindi la doppia esperienza a Roma e al Fenerbahce con Mourinho. "Il mio percorso lo conoscete. Sono stato tre anni con mister Giampaolo, tre anni bellissimi. Io avevo appena smesso di giocare, mi era stata data la possibilità di entrare a far parte nel settore giovanile e nello staff di Marco. Tre anni di formazione, un allenatore che ha fatto divertire tanto i sampdoriani. Abbiamo vinto quattro derby e due li abbiamo pareggiati. Non abbiamo fatto quello step successivo ma la gente era felice. C'erano tante cose giuste" dice Foti. "Con Mourinho un'esperienza incredibile, stare vicino a un personaggio del genere è normale che ti arrichisca. Mourinho mi ha fatto un grande in bocca al lupo, con un messaggio mi ha scritto forza Samp. Sa quello che rappresenta per me la Sampdoria" le parole del neo mister blucerchiato.
Da chi Foti ha rubato di più, tra Giampaolo e Mourinho? "Ho rubato da entrambi. Giampaolo quando ho smesso di giocare a 25, 26 anni, all'inizio facevo fatica a capire il lavoro. Vi ricordate la linea difensiva, il palleggio. Dopo il primo anno mi ha dato fiducia, mi ha fatto diventare parte attiva di quella squadra. Mister Mourinho è una garanzia quasi sempre di successo. Dove è andato ha alzato trofei. Dove non ce l'ha fatta si è avvicinato. Uno dei più grandi della storia anche con le sue caratteristiche. Uno dei più grandi comunicatori. Mi porto dietro le esperienze e le emozioni che ho vissuto soprattutto a Roma ma anche in Turchia, in un ambiente molto passionale".
Tra attacco e difesa
Sulla difesa da blindare e sull'idea di giocare a due punte. "Stiamo pensando a trovare un equilibrio. Io ho visto Samp-Catanzaro dal vivo. Poi un conto è vederli, un conto allenarli - dice Foti - quello che stiamo richiedendo sono cose diverse. Ogni allenatore ha le sue idee. C'è da fare, giorno dopo giorno. Abbiamo iniziato da due giorni. E' un'ipotesi la cosa delle due punte. Ma mi ripeto, quello che è stato non possiamo pensarci. Non ci devono pensare i giocatori. Dobbiamo riuscire col mister a far cambiare la mentalità, quello che si vuole".
I tanti attaccanti che Foti (ex attaccante a sua volta) ha visto e vissuto alla Sampdoria. E oggi invece i gol da dove possono arrivare? "Flachi, Bazzani, Bonazzoli, Pazzini, Cassano, Montella, Bellucci, Quagliarella, Pozzi. Qualcuno li ho visti dal vivo. Ho giocato poco ma ero sempre nella rosa, poi andavo in prestito. Consigli, comportamenti? Sicuramente si lavora a 360 gradi. Noi abbiamo un attaccante che ha fatto tanti gol nella categoria. Coda è il nostro attaccante. Un giocatore che può e deve dare tanto. Non solo a livello realizzativo ma anche come leadership. Tutti i giocatori, non solo Coda, devono alzare il loro stato d'animo e avere più fiducia nelle loro qualità. Ci sono anche tanti giocatori che hanno vinto campionati di B e la gente pensa che siano diventati di basso livello. Questo è il mio pensiero".
Le parole di Gregucci
Gregucci, come ha visto questa squadra rispetto all'esperienza dell'anno scorso? "Non ho avuto il tempo di annusarla. Mi state sopravvalutando. Se avessi questo naso, andrei a tartufi. Però trovo un ambiente molto famigliare. Abbiamo affrontato e superato momenti difficili, facendo squadra. Ho avuto una squadra con identità, essendo circondato da sampdoriani fedelissimi. Annusare questa squadra è presto. Secondo me lavorano tutti. Siamo arrivati al momento di fare. Chiederemo soprattutto di fare. Lavorare non basta. Dobbiamo cercare di avere il quadro preciso della situazione. Siamo campioni di umiltà. Si va avanti tutti insieme, vince l'uomo di qualità se mette dentro la qualità principale che è l'umiltà. Portando avanti un'idea in modo convinto. Mi sento nobile a stare qui con questa maglietta addosso. Circondato da sampdoriani" le parole di Gregucci.
Il fattore sampdorianità. "Io respiro Sampdoria ovunque. Sono circondato dal direttore, da Invernizzi. Quello che ho visto che c'è qualche problema. Siamo costretti a fare risultati, a fare punti. La squadra ha qualità. Il primo nemico non è l'avversario ma siamo noi stessi. Dobbiamo fare risultati per arrivare in linea di galleggiamento. Serve poco parlare ma fare punti è la cosa da perseguire".
Oggi la Samp ha 30 partite davanti, non solo sei come l'anno scorso nel finale di campionato. "Avevamo 6 partite davanti che sono diventate 8. Ma io non essendo stato dotato di grande talento, ho sempre da calciatore affrontato ogni partita come una finale di Coppa del Mondo. C'è poco tempo. Per me Sampdoria-Frosinone è la finale di Coppa del Mondo".
Una Samp frenata da problemi di testa? "E' probabile che sia un problema mentale. Per fare andare bene le gambe, servono teste lucide. Se crediamo nelle qualità di questi giocatori e abbiamo fiducia in loro, non dobbiamo sbagliare gli atteggiamenti sul campo. Per me un errore può compromettere l'intera stagione, sono molto pragmatico. Il tema psicologico sia quello di andare in campo con la mente sgombra".
Il rapporto con Foti, che Gregucci ha allenato nel Vicenza nel 2007. "Io ho creduto nel ragazzo, nell'uomo. Ho fatto giocare il primo anno da professionista questo signore qui. Il popolo che alza la bandiera del Doria con molto orgoglio. Noi lo sappiamo. Io ho imparato anche da altre esperienze avendo lavorato con Roberto Mancini da tanti anni. Ho passato una serata magnifica a Coverciano con Vialli. Ho conosciuto di questo ambiente solo eccellenze".
Il primo obiettivo della Sampdoria sarà non prendere gol? "Blindare la porta può essere un primo elemento da cui ripartire. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la proposta di quando abbiamo la palla e di quando ce l'ha avversaria. C'è molto lavoro da fare. Ma sono fiducioso" dice Gregucci. "Non è stato solo merito mio l'anno scorso aver preso pochi gol. Noi siamo un gruppo di lavoro, ognuno dà il suo apporto. Non credo più al calcio dove c'è un santone che governa da solo la situazione. Credo in un calcio dove ognuno ha la sua responsabilità" continua ancora Gregucci.
"Io ho 280 partite in Serie B. Sai quante volte vai sul campo con mille idee, poi però le idee te le dà sempre il campo. Sarebbe troppo banale giocare con due o tre punte e pensare di fare più gol. Devi avere la consapevolezza di fare le cose. Mettendo le qualità al servizio della squadra, nelle posizioni migliore. Non è il numero degli attaccanti. E' l'idea di come la squadra vuole fare gol" le parole di Gregucci.
Vi aspettate interventi sul mercato di gennaio da parte della società? "Siamo qui da un giorno e mezzo. Da un allenamento e mezzo. Io per il bene della Sampdoria romperò l'anima alla società per prendere il meglio. Oggi il nostro obiettivo è il Frosinone. Da qui al mercato avremo delle idee anche sul mercato. Sampdoria-Frosinone è la finale della Coppa del Mondo. Dobbiamo finalizzare tutte le nostre energie. Noi abbiamo solo un obiettivo, dopo un giorno e mezzo di Bogliasco. Il Frosinone. Mi chiedete del mercato, ma non ho ancora trovato casa. Non so nemmeno se devo andare in hotel o a casa, datemi il tempo" dice Gregucci.
Le parole di Fredberg e Andrea Mancini
L'esonero di Donati è un fallimento? E' stato anche il fallimento di una scelta basata sugli algoritmi? "L'esonero di Donati non è solo un fallimento di un singolo ma è un fallimento di tutti - dice Fredberg - La decisione è stata presa in base alle prestazioni e ai risultati visti. Difficile rispondere alle decisioni prese in estate visto che oggi non è il momento giusto, siamo qui per presentare il nuovo staff. Nessuno assume solo in base a dati o algoritmi, ci sono tanti dati da mettere insieme".
Come nasce la scelta Gregucci-Foti? Siete convinti che questa squadra possa rilanciarsi? "Una scelta condivisa insieme a Jesper e alla proprietà. Scelta che cerca di seguire quella dell'anno scorso nella fase finale, uno staff che incarni i valori della Sampdoria e che ci dia una grande mano. Questa squadra ha dei valori, ne siamo convinti. Il campionato è ancora lungo. Sono convinto che le cose andranno per il meglio" le parole del ds Andrea Mancini.
Diversi giocatori arrivati in estate hanno avuto finora un rendimento deludente. "E' sempre lo staff tecnico che prende la decisione finale su chi gioca. Andrea e io ci basiamo su altre decisioni - le parole di Fredberg - Noi scegliamo i giocatori ma è lo staff tecnico che si prende le responsabilità su chi giocherà. Per qualche giocatore tra loro questo cambiamento di staff è un'occasione per farsi vedere di più. La mia speranza è quella di mettere lo staff tecnico nelle condizioni di lavorare al meglio".
Sono previsti investimenti di mercato per rinforzare la Sampdoria a gennaio? "Il motivo per cui siamo qui oggi è perché le prestazioni sono state al di sotto delle aspettative - dice Fredberg - L'idea è quella di rafforzare la squadra a gennaio, cercando di prendere le decisioni corrette. Ma vogliamo aiutare la squadra anche in questo momento, lo abbiamo detto".
Come si divide il lavoro tra Fredberg e Andrea Mancini? "Il rapporto è una condivisione continua tutti i giorni. Jesper è arrivato tre mesi fa, magari io gli ho dato qualche indicazione in più. La condivisione è continua. Questa è una proprietà che lavora anche coi dati. Sono un supporto a delle decisioni che vengono prese dopo aver visto giocatori che noi pensiamo, insieme, che possano aiutare la squadra e migliorarla. L'obiettivo è sempre quello di migliorarsi. Poi a volte si può sbagliare, a volte no" dice Andrea Mancini.
Lombardo si unirà al nuovo staff tecnico della Sampdoria? "La decisione di prendere questo staff tecnico è una decisione condivisa, di cui siamo convinti. L'obiettivo è sempre quello di rafforzare il team. Ho letto anche io le notizie di un possibile arrivo di Lombardo" dice Fredberg.
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