
L'unica certezza - in casa Sampdoria - è che in questa fase immediatamente successiva alla clamorosa (ma meritata) retrocessione in Serie C, di certezze non ce ne sono. Dopo il comunicato generico e impersonale di qualche giorno fa in cui il club ha chiesto scusa alla piazza per il disastro sportivo di una stagione da incubo, resta da capire quali saranno le prossime mosse reali da parte del presidente Matteo Manfredi e più in generale da parte della proprietà straniera rappresentata da Joseph Tey a Singapore rispetto alla prossima stagione.
Tutto da ricostruire
Serve avere finalmente idee chiare, e se possibili vincenti, sulla squadra da allestire e sull'allenatore da scegliere. Ancor prima sarà necessario non avere dubbi sui dirigenti chiave a cui affidare la gestione della parte tecnica, dopo il fallimento senza precedenti dell'ormai ex ds Accardi (avvallata in primis da Manfredi, altro grande colpevole di stagione). Ad oggi Andrea Mancini - rientrato alla Sampdoria dopo l'esperienza al Barcellona nella fase conclusiva del campionato al fianco dello staff "manciniano" con Evani e Lombardo in panchina - è ancora sotto contratto con la Sampdoria e i blucerchiati con ogni probabilità ripartiranno da lui, tra i riferimenti del nuovo campionato. Gli stessi Evani, Lombardo e Gregucci avevano invece firmato un contratto a gettone finalizzato a salvare la stagione: al momento sembra difficile che la Samp possa ripartire da loro anche se il grande ex Roberto Mancini - che pur senza ricoprire alcun ruolo ufficiale ha comunque confermato in questi giorni di voler restare al fianco della Sampdoria come amico e tifoso - potrebbe comunque avere voce in capitolo sulle prossime scelte. Situazione dunque tutta in evoluzione, con ancora tanti punti interrogativi da sciogliere in campo e a livello societario. Con un'altra grande certezza: la rabbia dei tifosi blucerchiati, che ieri hanno contestato la squadra tornata ad allenarsi a Bogliasco.
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IL COMMENTO
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