GENOVA - Alberto Gilardino classe 1982, tra i giovani mister di serie A sabato pomeriggio al Ferraris sfiderà uno dei decani degli allenatori italiani: Aurelio Andreazzoli nato nel 1953 e dunque settantenne. In palio punti importanti per la salvezza e scontro tra generazioni differenti.
Andreazzoli che al Genoa fece le giovanili nel 1970, nel 2019 iniziò il campionato di A con i rossoblu, ma dopo un inizio ottimo col pari per 3-3 a Roma e la vittoria sulla Fiorentina, iniziarono poi i problemi e alla fine Preziosi lo mandò via.
Andreazzoli ad Empoli invece fa sempre bene e anche in questa stagione i toscani hanno piazzato due vittorie esterne con Fiorentina e Napoli che hanno fatto intendere che gli azzurri non sono affatto la vittima sacrificale designata per la B. Caputo e compagni giocano bene e il Genoa dovrà stare molto attento.
Gilardino che rappresenta la “nouvelle vague” degli allenatori non snobba affatto Andreazzoli anche perché il Grifone è in emergenza. Gila ha circa tre giorni per capire chi potrà sfidare l’Empoli. Retegui forse proverà ad essere tra i convocati, c’è Jagiello che migliora e c’è Messias recuperato e soprattutto un Malinovskyi su di giri dopo il gran gol seppure inutile al Frosinone.
Bani e Gudmundsson migliorano ma sono out per sabato e così in avanti Puscas potrebbe partire titolare e in difesa De Winter, Dragusin e Vasquez sono pronti, con Vogliacco in alternativa. E in mediana c’è da sostituire Strootman che rientrerà se va bene fra 3 settimane.
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”