
È stato fermato dalla polizia di Savona l'uomo che, alcune notti fa, ha dato fuoco ai cassonetti della spazzatura in corso Tardy e Benech. Le fiamme non solo hanno distrutto i bidoni, ma si sono anche estese ai veicoli parcheggiati nelle vicinanze, danneggiandole.
Il presunto colpevole è P.G, 43 anni, di origini marocchine, già conosciuto dagli agenti per precedenti di ubriachezza molesta, danneggiamento e minacce a pubblico ufficiale.
Quattro cassonetti in fiamme in corso Tardy e Benech
L'indagine grazie alla quale l'uomo è stato rintracciato ha preso avvio a seguito delle segnalazioni pervenute alcune notti fa al numero di emergenza 112. In quella circostanza sono intervenute sul posto le volanti, che hanno subito avviato le operazioni per ricostruire l'accaduto e rintracciare il colpevole. I roghi sono stati domati dall’intervento dei vigili del fuoco e le aree interessate sono state messe in sicurezza.
Le indagini della polizia di Stato
Grazie alle successive indagini svolte dalla Squadra Mobile, per le quali è risultato determinante l’ausilio della videosorveglianza (determinanti si sono rivelate sia le telecamere del sistema comunale sia una appartenente ad un esercizio pubblico della zona), è stato possibile identificare il presunto responsabile. Lo stesso era stato fermato anche poche ore prima dei fatti dalle Volanti proprio nella zona in cui ha poi commesso i reati: condotto in Questura, complice il suo stato di ebbrezza, ha dato in escandescenze, tentando di aggredire gli agenti e compiendo atti di autolesionismo, motivo per cui è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e sanzionato per ubriachezza molesta. Anche questa circostanza si è rivelata decisiva per il successivo riconoscimento dell’uomo a seguito della visione delle immagini della videosorveglianza, in quanto è stato riconosciuto senza ombra di dubbio sia dalle fattezze fisiche che dall’abbigliamento indossato.
L’uomo, ritenuto responsabile di tutti e quattro gli incendi appiccati, è stato rintracciato dai poliziotti della Squadra Mobile e sottoposto a fermo di P.G. per incendio doloso aggravato ed è stato associato presso la Casa di Reclusione di Marassi a Genova.
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