LECCO - Finisce 0-0 tra Lecco e Spezia al "Rigamonti - Ceppi": contro un modestissimo Lecco altra prestazione pessima degli uomini di Alvini, per altro graziati da Novakovich nella ripresa, a suggellare un pareggio che sa abbondantemente di sconfitta per come è arrivato.
Spezia che crea pochissimo in fase offensiva nel computo totale del match e ringrazia un sontuoso Dragowski, chiamato più volte a salvare il risultato colmando lacune di una retroguardia apparsa più volte in affanno durante la gara.
L'unico che prova a fare qualcosa è, come sempre, il giovane Rachid Kouda, ma è davvero la voce di uno che grida nel deserto, proprio come quella dei tifosi, sempre pronti a sostenere i propri colori ma, giustamente, ormai ampiamente stufi dell'ignobile spettacolo continuamente riproposto in campo.
La pazienza è ora davvero terminata e lo Spezia così non può continuare, servirà assumersi la responsabilità di prendere il prima possibile una decisione forte, per provare a raddrizzare una situazione divenuta davvero insostenibile, prima che sia troppo tardi per rimediare.
CRONACA
Secondo tempo
Primo squillo di Novakovich al 47', para in due tempi Dragowski. Ci prova Antonucci al 56' da posizione defilata, ma la conclusione è respinta da Melgrati. Un minuto più tardi l'immediato ribaltamento di fronte del Lecco che va ad un passo dal gol con Crociata, malissimo la difesa dello Spezia nell'occasione. Occasione fallita da Amian, che da pochi passi al 61' spara in curva la sfera. Al 72' clamorosa occasione per Novakovich, che fallisce da pochi passi spedendo a lato, graziando uno Spezia totalmente in affanno. All'88 Galli conclude sul fondo dal limite dell'area di rigore, concludendo un azione rocambolesca nata dagli sviluppi di corner. Para Melgrati su tiro defilato di Candelari al 92'
Primo tempo
All'8' lo Spezia va ad un passo dalla rete del vantaggio con una conclusione dal limite dell'area di Kouda smorzata in maniera efficace dal portiere Melgrati. Ancora Spezia, questa con Moro al minuto 11, il quale però strozza troppo il suo destro e manda di poco la sfera sul fondo. Occasione enorme per il Lecco al minuto 18, ma è decisivo Dragowski a respingere un colpo di testa ravvicinato di Novakovich. Al 25' segna il Lecco con Novakovich, ma la bandierina dell'assistente si alza per segnalare il fuorigioco di Buso, autore dell'assist, e salva uno Spezia sin qui inerme. Al 43' ci prova Esposito da calcio di punizione, palla che finisce sul fondo senza destare preoccupazioni.
TABELLINO
Lecco - Spezia: 0-0;
Ammoniti: 6' Sersanti (L), 16' Bertola (S) 37' Kouda (S), 37' Guglielmotti (L), 70' Reca (S), 75' Cassata (S), 81' Crociata (L), 84' P.Esposito (S), 86' Ekdal (S);
Lecco (3-5-2): Melgrati; Lepore, Bianconi (68' Battistini), Celjak; Caporale, Inonita, Guglielmotti (46' Galli), Sersanti, Crociata; Novakovich, Buso (83' Tordini). All. Bonazzoli.
Spezia (3-4-1-2): Dragowski; Amian, Muhl, Bertola; Elia (64' Candelari), Ekdal, S.Esposito, Reca; Kouda (74' Cassata); Antonucci (64' P.Esposito), Moro (74' Verde). All. Alvini.
Note sugli spettatori: 4029 presenti di cui 133 ospiti.
PRE PARTITA
LECCO - Tutto pronto al "Rigamonti - Ceppi" di Lecco, dove alle 18.30 andrà in scena Lecco - Spezia, match valido per il recupero della seconda giornata del campionato di Serie B.
Tante assenze nelle Aquile ma mister Alvini opta per il consueto 3-5-2: linea difensiva a tre composta da Amian, Muhl e Bertola, quest'ultimo nell'inedito ruolo di braccetto sinistro, a protezione del portiere Dragowski. Sugli esterni nessuna sorpresa, con Elia e Reca rispettivamente a destra e sinistra, mentre a centrocampo Ekdal e S.Esposito si spartiranno la linea mediana insieme a Kouda, pronto a fare da collante con l'attacco, alle spalle del tandem offensivo composto da Antonucci e Moro.
LE FORMAZIONI UFFICIALI:
LECCO (3-5-2): Melgrati; Lepore, Bianconi, Celjak; Caporale, Inonita, Guglielmotti, Sersanti, Crociata; Novakovich, Buso. All. Bonazzoli.
SPEZIA (3-4-1-2): Dragowski; Amian, Muhl, Bertola; Elia, Ekdal, S.Esposito, Reca; Kouda; Antonucci, Moro. All. Alvini.
Arbitro: Marco Monaldi della Sezione di Macerata.
IL COMMENTO
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