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Il pallino nelle mani del Viperetta, che tramite figlia e nipote controlla la quasi totalità delle azioni
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Dopo gli incontri preparatori dei giorni scorsi, il CdA della Sampdoria ha deliberato la convocazione di un'assemblea straordinaria degli azionisti. Prima convocazione lunedì 20 marzo alle 12 nella sede di Borgo Pila, seconda il 22 marzo e terza il 24 marzo, stessa ora e stesso luogo.

L'assemblea straordinaria, secondo l'art. 2365 del codice civile, delibera sulle modificazioni dell'atto costitutivo e sull'emissione di obbligazioni. Questa seconda prospettiva coincide con uno dei piani di salvataggio della società.

Tra gli argomenti prioritari dell'appuntamento la modifica dello statuto, nella parte in cui prevede la decadenza dell'intero consiglio di amministrazione in caso di dimissioni di uno o più componenti. La clausola, introdotta all'inizio del 2020 su istanza dell'allora consigliere di amministrazione Gianluca Vidal, era già scattata nel marzo dello stesso anno, dopo le dimissioni del banchiere Paolo Fiorentino, peraltro ritirate fino all'estate successiva dopo l'approvazione del bilancio 2019.

Adesso la clausola simul stabunt, simul cadent (resteranno insieme, insieme cadranno") dovrebbe essere neutralizzata dalla modifica statutaria oggetto dell'assemblea straordinaria. La richiesta della modifica statutaria arriva dopo le indiscrezioni sulle possibili dimissioni del vicepresidente Antonio Romei, co-destinatario insieme con l'ex presidente Ferrero del pacco minatorio con la testa di un suino lasciato sotto la sede lo scorso 25 febbraio.

Quanto alla possibilità che l'assemblea straordinaria possa esprimersi validamente, torniamo daccapo. Come per le sei assemblee degli azionisti convocate dal CdA per l'aumento di capitale e tutte mandate deserte dai soci di maggioranza assoluta, ovvero Ferrero tramite gli intestatari formali del 99% delle quote, il pallino del gioco è in mano al Viperetta. Se gli azionisti parteciperanno in una delle tre convocazioni, l'assemblea sarà valida. Altrimenti nessuna decisione potrà essere presa. E le dimissioni di uno dei quattro consiglieri faranno decadere l'intero organo di governo, composto dal presidente Marco Lanna, dal citato Romei e da Gianni Panconi e Alberto Bosco.