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La "Console & Partners" continua ad aver grossi problemi con il Casale Calcio, squadra di serie D controllata dalla sua società di consulenze (nella foto, la homepage del sito ufficiale nerostellato) e presieduta da Simone Servetti, uno dei dirigenti del gruppo.

Nell'ultimo turno di campionato, dopo la "diaspora" dei giocatori della prima squadra svincolati d'ufficio per il mancato pagamento degli emolumenti d'obbligo, il Casale ha infatti schierato in casa della Sanremese una formazione con cinque juniores del 2005, perdendo 3-0.

Una situazione desolante. Riassunta proprio da Servetti in settimana in una intervista a "Il Monferrato": “Io faccio quello che riesco e quello che posso. Se non vendiamo a un gruppo serio, e ripeto a un gruppo serio, non venderei mai a pagliacci, in un modo o nell’altro porterò a termine la stagione. Per il resto non posso che ringraziare giocatori e staff per la professionalità dimostrata”.

“La città e tutti continuano ad affossarci. Pensano - aggiunge - che siamo banditi e ladri, per quale motivo? Dopo aver messo 1,5 milioni di euro? Non aver ricevuto nemmeno un euro di sponsor, praticamente, contando solo sulle nostre forze. E veniamo definiti ladri e banditi e delinquenti… Paghiamo luce, gas e riscaldamento per mezza Casale che si allena al Bianchi. E mangia e beve a nostre spese”.

“In due anni non abbiamo visto un euro di affitto e gestione del Bianchi - dice Servetti - Le bollette sono triplicate, le altre squadre si allenano di notte, allo stadio la gente tenta di entrare gratis in tutti i modi, pur di non pagare 5 euro. Ma siamo noi i banditi e i ladri. Ho sentito tante parole, tante chiacchiere, in un anno e mezzo, soprattutto ora, ma soldi sai chi li ha messi? Noi. Sai quanta gente è disposta a mettere soldi veri? Nessuno. Quali sono le alternative? Sono disposto . conclude - a cedere la società a zero senza debiti, l’ho già detto al sindaco”.

Console, con la sua società, secondo Francesco Di Silvio è l'advisor - per mezzo della società "Toro Capital" - che dovrebbe concludere l'acquisto della Sampdoria per conto di uno sceicco della famiglia Al Thani. Peraltro lo stesso Console, già a fianco di Di Silvio un anno fa nel tentativo di acquisto della Salernitana, ha precisato di aver ricevuto l'incarico non da Di Silvio ma dallo stesso sceicco.