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Cessione societaria in stallo: dalla cordata araba nessuna richiesta di accesso alla data room, solo contatti preliminari con nuovi soggetti anglo americani
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“E’ troppo presto per mollare, ci sono tantissime partite e noi troveremo il modo per uscirne. Come? Non voglio prendere in giro nessuno, non dico bugie, ma io non mollo e  più diventa difficile, più prenderò decisioni difficili e concrete”.

Così l’allenatore della Sampdoria, Dejan Stankovic, dopo la sconfitta con la Fiorentina ed in vista del doppio appuntamento, domani sera a Torino contro i granata e sabato alle 18 al “Ferraris” contro il Lecce, concorrente diretto per la salvezza.

A quali decisioni alludesse Stankovic nell’intervista post gara è difficile capirlo, anche perché in questo momento i margini di azione del tecnico sono piuttosto ristretti a causa di squalifiche ed infortuni: Leris è fermo per un turno, Amione convalescente dalla frattura al setto nasale, Winks fresco di operazione alla caviglia, De Luca lungodegente, Pussetto infortunato, Sabiri e Verre acciaccati.

Certo, anche alcune scelte di Stankovic hanno lasciato perplessi, Rincon e Gabbiadini in panchina con la Fiorentina, per quanto motivati dalla necessità di effettuare rotazioni per via degli impegni ravvicinati, sono parse forzature. Ma guardare indietro è inutile.

La Samp deve cercare di fare un punto a Torino e poi di battere il Lecce in casa, sfatando il tabù “Ferraris”. Dopo, ci sarà la lunga sosta per il Mondiale in Qatar ed anche l’allenatore avrà il tempo di riordinare le idee, confidando magari nel recupero a gennaio di qualche elemento.

Difficile che possa arrivare dal mercato, salvo clamorosi colpi di scena sotto l’aspetto societario, dove si muove poco o nulla: dalla cordata Di Silvio-Stanchi-Console-Metta-Al Thani-Bonetti (coloro che hanno parlato apertamente di questa trattativa) non è tuttora pervenuta al Trustee Vidal alcuna richiesta di apertura della data room. Dal fronte anglo-americano si registra per ora solo qualche nuovo abboccamento ma del tutto preliminare.

Quindi, bisogna andare avanti così, serrando le fila per i prossimi quattro, lunghissimi giorni. Poi, si tornerà a ragione a bocce ferme e quello che scatterà a gennaio potrà essere considerato come un nuovo torneo.