"In Liguria, nel 2024 sono state registrate 58 nuove diagnosi di infezione da HIV, più di una a settimana, sebbene il numero sia in calo rispetto al 2023, quasi la metà dei casi è stata individuata in fase tardiva, con l’infezione già evoluta in AIDS conclamato". Così a Primocanale il professor Giancarlo Icardi direttore del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino e referente in Liguria dell'Istituto superiore di sanità in occasione della 48esima giornata mondiale della lotta contro l’AIDS, citando i dati del sistema regionale di sorveglianza.
"Questi dati ci ricordano che il virus responsabile della malattia non si ferma mai - sottolinea Icardi - questa situazione mette in evidenza la scarsa consapevolezza del rischio di contagio sessuale e la diffusione del sesso non protetto, spesso sottovalutato come pericolo, ad oggi i soggetti affetti da AIDS in Liguria sono 986".
Liguria, diminuiscono nuove diagnosi ma preoccupa l’alta quota di casi tardivi
"Nel 2024 in Liguria sono state registrate 58 nuove diagnosi di infezione da HIV, una media di più di un caso a settimana. Questo dato è in calo rispetto alle 78 segnalate nel 2023, un segnale positivo che indica una diminuzione dei casi. Tuttavia, preoccupa il fatto che circa la metà (28 su 58) dei nuovi casi è stata diagnosticata in fase avanzata, quando già si manifestava l’AIDS conclamato".
La situazione italiana: casi in aumento e nuove strategie di prevenzione
Secondo Barbara Suligoi, direttrice del centro operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, il virus HIV rimane una patologia cronica con incidenza in crescita. Nel 2024 in Italia sono state rilevate quasi 2.500 nuove diagnosi, e dal 2020 si osserva una ripresa nel numero di casi. L’infezione circola principalmente tra i 25 e i 40 anni, mentre l’aumento maggiore in percentuale riguarda gli over 50.
La prevenzione resta lo strumento più efficace, con particolare attenzione all’uso del preservativo e alla profilassi pre-esposizione (PrEP). Il costo annuale medio per persona affetta da HIV ammonta a circa 6.800 euro, ponendo un rilevante impatto economico, stimato complessivamente in oltre un miliardo di euro per l’intera popolazione italiana con HIV.
Preoccupa il fatto che circa la metà dei nuovi casi è stata diagnosticata in fase avanzata, quando già si manifestava l’AIDS conclamatoPriorità: test rapidi e diagnosi precoce per fermare l’epidemia
Secondo l’Associazione Nazionale per la Lotta all’AIDS (ANLAIDS), quasi il 60% delle nuove diagnosi di HIV nel 2024 è avvenuto in ritardo, spesso con sintomi già gravi di immunodeficienza. Questo conferma l’importanza di ampliare l’offerta di test rapidi, soprattutto in pronto soccorso e negli studi dei medici di famiglia, per intercettare i casi ancora “nascosti” e non percepiti come a rischio. Rendere il test HIV una prassi abituale potrebbe salvare vite, permettendo interventi tempestivi, riducendo le trasmissioni inconsapevoli e migliorando le prospettive di cura.
Focus globale: i giovani africani e il programma Dream della Comunità di Sant’Egidio
A livello mondiale, la lotta contro l’AIDS ha conosciuto progressi significativi, ma non va abbassata la guardia. Il programma 'Dream' della Comunità di Sant’Egidio, attivo da 23 anni in 11 paesi africani, si concentra proprio sui più giovani, una fascia sempre più vulnerabile. Sono quasi 6.000 gli adolescenti (15-24 anni) in terapia grazie a questo progetto, che affianca cure mediche a supporto psicologico, educazione e inclusione sociale.
"Investire nella prevenzione e nella cura dei giovani significa far crescere una generazione sana, che rappresenta il futuro dei Paesi africani - ricorda Paola Germano, direttrice di Dream - il modello integrato di 'Dream' mette al centro la persona, contrasta lo stigma e costruisce una rete di supporto e fiducia nelle comunità.
9° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 01 Dicembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 30 Novembre 2025
leggi tutti i commentiEx Ilva, azienda senza futuro: così vince la cattiva politica
In treno da Genova in via Gluck per gustare un vero ossobuco