
I primi venti medici scelgono di esercitare la professione nelle case di comunità in Liguria rispondendo positivamente al nuovo contratto di 'medico di ruolo unico di assistenza primaria', che prevede il loro ingresso nelle strutture sanitarie territoriali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per potenziare l'assistenza primaria e sociosanitaria. Lo annuncia l'assessore alla Salute della Regione Liguria Massimo Nicolò sottolineando che "la sanità ligure compie un passo avanti verso un modello più vicino ai cittadini, più integrato e capace di rispondere in modo efficace ai bisogni del territorio".
I medici opereranno in quota oraria direttamente all'interno delle strutture territoriali
I medici opereranno in quota oraria direttamente all'interno delle strutture territoriali, in sinergia con infermieri di famiglia, medici specialisti, pediatri di libera scelta, personale amministrativo, servizi sociali e terzo settore. L'obiettivo è garantire una presa in carico integrata e multidisciplinare dei pazienti, rafforzando la rete di prossimità e la continuità assistenziale. L'ingresso dei medici farà diventare le case di comunità dei veri e propri punti di riferimento per i cittadini, pensati per migliorare l'accesso alle cure, ridurre il ricorso improprio agli ospedali e valorizzare il lavoro di squadra tra le diverse figure sanitarie e socio-sanitarie.
"La dichiarazione di disponibilità è un segnale concreto che la riforma della sanità territoriale sta diventando sempre più realtà - commenta Nicolò -. Ringrazio i medici che hanno deciso di aderire al nuovo modello organizzativo, fondato sulla prossimità, sull'integrazione dei servizi e sull'innovazione. Le case della comunità non sono solo una nuova struttura fisica, ma un modo diverso di pensare e realizzare la presa in carico del paziente, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni".
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