Sanità

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Il racconto a 'People - cambia il tuo punto di vista"
2 minuti e 27 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"Adesso mi sento di avere una marcia in più". È questa la frase che racchiude la storia di Daniela, mamma di tre figli, e in particolare del più piccolo Giulio, a cui nel 2012 è stato diagnosticato l'autismo. Un racconto, fatto durante l'ultima puntata di 'People - Cambia il tuo punto di vista', che parte da una notizia difficile, una di quelle che cambiano la prospettiva sulla vita, ma che si trasforma in un racconto di crescita, resilienza e anche scoperta, per guardare oltre le etichette, e non fermarsi mai davanti alle difficoltà.

Tutto normale fino ai 18 mesi

"Giulio era un bambino come tanti altri fino ai 18 mesi, fino a quell’età ha avuto uno sviluppo normale - racconta Daniela - poi, improvvisamente, qualcosa è cambiato: Giulio ha smesso di rispondere quando lo chiamavamo e le parole che aveva imparato sembravano dimenticate". Dopo visite e consulti, arriva la diagnosi: autismo. "Ovviamente è stata subito una tegola - confida Daniela - il giorno prima aveva uno sviluppo normale e a un certo punto non ha più fatto le cose che faceva prima".

Rimboccarsi le maniche

Nonostante lo shock iniziale, Daniela e la sua famiglia non si sono lasciati abbattere. "Ci siamo subito rimboccati le maniche e abbiamo iniziato tutto il percorso di terapie" ma Daniela non si è fermata alle terapie tradizionali: ha cercato per Giulio esperienze nuove, attività che potessero stimolarlo e renderlo partecipe del mondo. "Cerco di fargli fare più cose possibili, come la mototerapia - racconta - e così Giulio ha fatto esperienze straordinarie: dal rafting a Milano, a una giornata di volo in Aero Gravity, fino a giri in moto organizzati da associazioni dedicate".

Donna in studio televisivoIl terzo figlio di Daniela fino ai 18 mesi ha avuto uno sviluppo normale

"Giulio nella vita ha sempre fatto molte più cose di me - ammette Daniela con un sorriso - e se da un lato l’autismo rende la vita più impegnativa – "è come se fosse sempre un po’ più piccolo" dall’altro offre a mamma Daniela la possibilità di crescere come persona: "mi dà la possibilità di maturare sempre di più, sono cambiata tanto da quando ero solo mamma di tre bambini normotipici, adesso mi sento di avere una marcia in più".

Cambiare prospettiva: l’autismo non è una malattia

Daniela ci tiene a sottolineare come l’autismo non sia una malattia, ma una neurodivergenza. "Hanno un diverso modo di vedere, di ragionare, spesso - racconta - la reazione delle persone quando dici di avere un figlio autistico è di commiserazione, ma vorrei si cambiasse punto di vista. C'è un libro "L’isola di noi", scritto da un autistico, che immagina un mondo dove gli autistici sono la norma e i normotipici gli strani. "È un tempo e uno spazio diverso, però non è meno, sarebbe una grossa ricchezza se venisse capita un po’ di più questa cosa".

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