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Il piccolo paziente era affetto da una rara e complessa malformazione della trachea e dei bronchi, che lo metteva a rischio di grave insufficienza respiratoria
3 minuti e 9 secondi di lettura
di Au. B.

Un intervento mai eseguito al mondo in un bambino di Roma di soli due anni è stato portato a termine con successo all’Istituto Giannina Gaslini. Il piccolo paziente era affetto da una rara e complessa malformazione della trachea e dei bronchi, che lo metteva a rischio di grave insufficienza respiratoria.

Il trattamento tradizionale in casi simili prevede un intervento altamente invasivo tramite circolazione extracorporea in sternotomia, ovvero l’incisione longitudinale dello sterno, con conseguenti rischi di dolore, infezioni, sanguinamento, e tempi di recupero lunghi. All’Istituto Gaslini, un’equipe multidisciplinare specializzata nel trattamento delle malformazioni tracheali ha scelto di adottare un approccio alternativo mini-invasivo, combinando chirurgia robotica e supporto ECMO (ossigenazione extracorporea). Questa tipologia d’intervento, sebbene già utilizzata negli adulti, non è mai stata descritta nella letteratura mondiale in un paziente pediatrico di 10 kg.

 Un intervento innovativo e molto complesso 

"Si tratta di un intervento innovativo e molto complesso nel bambino piccolo che dimostra quanto la tecnologia, se ben integrata con l’esperienza clinica, possa cambiare il futuro della chirurgia pediatrica - ha spiegato il professor Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche del Gaslini -. La chirurgia robotica, il trattamento delle malformazioni tracheali e le metodiche di ossigenazione (ECMO) sono punti di forza del Gaslini dove la tecnologia ha raggiunto livelli elevati, grazie alle strategie delle Direzioni, per ridurre al minimo il traumatismo e quindi la rapida ripresa della vita normale".

"Per evitare la sternotomia è stato scelto un approccio in ECMO. Con questa tecnica è possibile sostituire la funzione dei polmoni aspirando il sangue e restituendolo ossigenato al paziente attraverso due grosse vene, senza un accesso diretto al cuore. Le cannule vengono inserite per via percutanea (al collo e all’inguine), sotto controllo ecografico, senza la necessità di un intervento chirurgico. In questo modo i chirurghi possono lavorare sulla trachea, che rimane staccata dai polmoni nelle fasi più delicate dell’intervento. Un altro vantaggio dell’ECMO è la possibilità di non utilizzare anticoagulanti durante la chirurgia, minimizzando il rischio emorragico" ha spiegato Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione e della Terapia Intensiva dell’Istituto Gaslini, unità specializzata nei supporti extracorporei per le gravi insufficienze respiratorie, cardiache (ECMO) e renali e uno dei pochi centri pediatrici nazionali e europei in grado di garantire la stabilizzazione e eventuale trasporto del paziente attraverso il supporto ECMO.

"A quel punto è stato possibile intervenire per via robotica, rimuovendo la stenosi tracheale e un lobo polmonare anomalo. Il decorso post-operatorio è stato favorevole: il bambino, estubato dopo pochi giorni, ha respirato fin dai primi giorni postoperatori in autonomia ed è stato dimesso a casa" ha spiegato Michele Torre, coordinatore del programma universitario di Chirurgia Toracica e delle Vie respiratorie del Gaslini.

"È un risultato che si basa su anni di lavoro e su quasi 600 interventi pediatrici robotici eseguiti al Gaslini – continua Mattioli - Questo caso è il primo al mondo per età, peso e complessità, e rappresenta bene la filosofia del nostro Istituto: innovare per migliorare le cure dei bambini".

Al Gaslini, ogni intervento robotico viene reso possibile grazie al sostegno dei donatori 

Nonostante i risultati straordinari, la chirurgia robotica in età pediatrica resta oggi insostenibile con le tariffe riconosciute a livello nazionale e regionale. Al Gaslini, ogni intervento robotico viene reso possibile grazie al sostegno dei donatori tramite Gaslininsieme Ets. La Direzione ha scelto di destinare le donazioni al finanziamento di 100 interventi chirurgici robotici all’anno, tutti selezionati sulla base di criteri rigorosi di appropriatezza clinica.

"È una scelta etica e strategica – commenta Renato Botti, direttore generale dell’Istituto Gaslini– per garantire a ogni bambino l’accesso a cure altamente specialistiche e tecnologicamente avanzate, altrimenti non sostenibili nel quadro normativo ed economico attuale".

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