
Numeri ancora ridotti ma in Liguria, più che in altre regioni, emerge una maggiore presenza di denuncia per malattie della sfera psico sociale, con un incremento di disturbi della sfera comportamentale come il "burn out", l'incapacità di "staccare" dal lavoro, o la depressione che incidono per uno 0,9% rispetto allo 0,8% nazionale.
Si tratta di poche decine di casi nel periodo 2017-2021 ma l'impressione è che possano aumentare. È questo uno dei temi emersi dal "Forum della Prevenzione: Made in Inail" che ha visto a Genova la sesta tappa della roadmap dei 23 eventi regionali finalizzati a promuovere il confronto tra istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci per il contrasto agli infortuni e alle malattie professionali. "Abbiamo scelto di andare nei luoghi dove il lavoro si svolge - ha spiegato il dg di Inail, Andrea Tardiola - per mettere attorno a un tavolo tutte le componenti: organizzazioni datoriali, sindacati, Università e centri di ricerca come l'IIT che è un mostro abituale partner, e lstituzioni. Questo è il modo più efficace per interventi sulle dinamiche dei rischi, sia quelli tradizionali sia quelli emergenti, dalla demografia al cambiamento climatico, alla trasformazione digitale, e ieri abbiamo incontrato il Competence Center sulla Cyber sicurezza. Venire a Genova per Inail è molto importante perché qui abbiamo una forte densità di partnership per le politiche della sicurezza".
Un'occasione per fare il punto sulla situazione sicurezza nella nostra regione che nel 2022 ha visto una ripresa degli infortuni, circa 28 mila, 24 dei quali mortali. "L'andamento degli infortuni in Liguria, diminuito negli ultimi 10 anni e, in particolare, nel biennio della pandemia - ha ricordato Silvia D'Amario, coordinatore statistica inail - vede nel 2022 un incremento molto forte rispetto all'anno appena passato con un +49% sul quale ha influito per il 70% il Covid19 che è stato molto più contagioso anche se non ha prodotto decessi. Le categorie più colpite dai contagi sono state quelle dei lavoratori dell' ambito socio sanitario, in particolare le donne (70% in Liguria, 68% a livello nazionale), seguita da pubblica amministrazione, in particolare Asl e dal manifatturiero, commercio e pulizie".
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