Sanità

La decisione è stata espressa dal Consiglio di Stato
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GENOVA - Il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile l'appello degli Oss, operatori socia sanitari, contro l'Asl5 della Spezia. Gli operatori che già operavano per la sanità locale, rimasti fuori dal concorso pubblico indetto a fine 2020 dopo la internalizzazione del servizio, non avevano conseguito il punteggio per essere ammessi alla seconda fase del concorso, per la copertura a tempo indeterminato di 159 posti. La vicenda, che già un anno fa aveva visto il Tar rigettare due ricorsi, era approdata negli scorsi mesi in consiglio comunale con vive proteste da parte degli operatori. Il ricorso è stato ritenuto inammissibile per la mancata notificazione a almeno un controinteressato e perché cumulativo, oltreché "infondato nel merito". "Questa sentenza ci conferma che abbiamo gestito bene questo concorso - commenta Paolo Cavagnaro, direttore generale Asl5. - Di questo ringrazio sia il personale delle professioni sanitarie sia quello tecnico amministrativo che hanno lavorato per portare a termine la procedura".

Una sentenza, commenta Regione Liguria che "conferma ancora una volta la procedura adottata. L'unico obiettivo del nostro operato è ed è sempre stato quello di rendere il sistema sanitario della Liguria sempre più efficiente" afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. "Questo concorso ha premiato la meritocrazia e permesso ad Asl5 di assumere fino ad oggi 160 Oss, figure basilari nei processi assistenziali - aggiunge l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola - Nella graduatoria di questo concorso ci sono 551 Oss, di questi ne sono già stati chiamati 320, e in futuro toccherà probabilmente ad altri. Ritengo che le assunzioni siano l'aspetto più importante della vicenda. Recentemente la Giunta ha approvato il bando da 2,8 milioni per il finanziamento, per il settennato fino al 2027, di venti corsi che consentiranno di qualificare 600 nuovi operatori socio sanitari".