Sanità

Il nuovo direttore generale Francesco Quaglia che prenderà servizio lunedì 2 gennaio
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GENOVA - "C'è un problema specifico al pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova, le ambulanze ieri sono rimaste ancora una volta in coda, spero che la nuova direzione generale metta mano nel più breve tempo possibile a un problema che si reitera mandando in crisi gli altri pronto soccorso genovesi". Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria davanti al pronto soccorso del San Martino di Genova durante la visita al personale sanitario impegnato durante le festività natalizie.

"Sono giorni pesanti per i pronto soccorso, come ci immaginavamo che fossero, non a caso è stato predisposto un piano di emergenza per affrontare il doppio impatto del Covid che ancora circola nelle nostre città e di un'influenza pesante come mai avevamo avuto e un ritorno alla socialità che ho fatto da moltiplicatore dei contagi - spiega Toti - abbiamo avuto più di 500 accessi ai 'flu point' e agli ambulatori per i codici bianchi allestiti per alleggerire la pressione sui pronto soccorso. I pronto soccorso sono rimasti un punto d'accesso importante e anche molto molto aggredito dalla popolazione, quindi ci sono stati momenti complessi nel corso di questi giorni, ma insomma direi che nel nell'insieme possiamo dire che la prova è stata superata tutti i cittadini sono stati curati poi c'è un problema specifico sull' ospedale Galliera: oltre a problemi fisici e di ristrutturazione ci sono problemi di organizzazione interna".


Convinto della necessità di un cambiamento all'ospedale Galliera l'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola che ieri ha incontrato, con Toti, il vice presidente Zampini e il nuovo direttore generale Francesco Quaglia che prenderà servizio lunedì 2 gennaio.

"Il Galliera deve cambiare passo, se non cambia, il sistema non regge. Il Galliera ha circa 400 posti letto, gli stessi del Villa Scassi, l'ospedale deve riorganizzare la modalità di utilizzo dei letti a disposizione per il pronto soccorso. Se lavorasse in modo diverso quello che abbiamo visto ieri non l'avremmo visto, certamente con un pronto soccorso di meno in città è tutto diventa più difficile per un gioco naturale di vasi comunicanti tutto si riverbera anche sugli altri ospedali, vedi San Martino e Villa Scassi, patiscono. Questo è un ospedale importante, però deve cambiare passo perché se non cambia passo così non reggiamo".

I sindacati del Galliera denunciano che è un problema di risorse ma su questo Gratarola non ci sta: "Sento dire che bisogna aumentare le risorse, ma i medici sono quelli che sono dappertutto, mancano ovunque non solo al Galliera. Il problema del turnover degli infermieri è comune, le graduatorie sono disponibili per tutti. E' un problema organizzativo specifico del Galliera che deve darsi una riorganizzazione interna e uscire da questa impasse e confido nel nuovo management".

"Tutti si devono dare un pizzico di pazienza lasciare che la nuova direzione generale si insedi con i suoi collaboratori - sottolinea Toti - la Regione ci sarà e sosterrà in tutto il possibile l'ospedale perchè il Galliera è un pezzo importante della nostra sanità ma deve tornare a lavorare a ritmi importanti e soprattutto a collaborare a far parte di un sistema sanitario regionale che non può fare a meno del Galliera, che è un pezzo importante del mosaico della ristrutturazione del sistema sanitario, ma deve marciare un ritmo diverso da quello a cui vedo marciare oggi".

Toti è poi tornato sull'obbligo di tampone: " E' superato dagli eventi, qualcuno a livello nazionale si dovrebbe prendere la responsabilità di considerare che il covid sta affollando i nostri pronto soccorso meno dell'influenza tradizionale, dividere tra pazienti covid e pazienti con l'influenza magari grave è un retaggio del passato, non è cosa del presente, paradossalmente mettiamo in reparti delicati pazienti con l'influenza e continuiamo ad avere un percorso diverso per chi ha un covid più lieve, se evitassimo il doppio percorso covid, potremmo costruire un doppio percorso tra i codici bianchi e i codici più gravi nei pronto soccorso".

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