Paventavano alle vittime incidenti stradali gravissimi, che avrebbero addirittura potuto comportare gravi condanne che però potevano essere evitate pagando ad horas: agiva in tutta Italia l'organizzazione criminale sgominata dai carabinieri di Genova che, coordinati dalla Procura di Napoli, oggi hanno eseguito 21 misure cautelari.
La banda di truffatori aveva base a Napoli, dove c'erano i trasfertisti, ma si muoveva in tutto il Paese, dalla Liguria alla Lombardia, fino al Lazio, la Campania, la Calabria e la Sicilia. I militari di Genova, in sinergia con quelli di Napoli, hanno documentato 33 truffe per un giro di affari di circa 300mila euro, parte dei quali recuperati: 120mila euro in contanti sono stati trovati nascosti in uno scaldabagno. I militari hanno trovato anche diversi gioielli, anche questi facenti parte del bottino.
Tra i fermati c'è anche un minorenne. Il giovane aveva il compito di presentarsi dalle vittime per prelevare le cosiddette cauzioni - denaro e anche gioielli - grazie alle quali, veniva propinato agli anziani, si potevano evitare gravi conseguenze per i loro parenti coinvolti in presunti incidenti stradali e vicissitudini varie. Delle truffe documentate - 33 in tutto tra maggio 2024 e gennaio 2025 - 27 risultano consumate e sei tentate.
I componenti l'associazione a delinquere comunicavano tra loro solo via social e in chat, anche quando erano ai domiciliari, in violazione delle prescrizioni del giudice.Dalle indagini è emerso che la banda era ben radicata anche in Sicilia e che a Napoli, dove c'era il call center, i 3-4 telefonisti presenti erano capaci di smaltire anche oltre 500 contatti al giorno alla ricerca della vittima da truffare.
"E' un'indagine su reati odiosi - ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri - commessi sugli anziani, gente che ha abusato della fragilità di gente malata e che vive grandi difficoltà. Presunti innocenti che via telefono, fingendosi carabinieri, a conoscenza dei nomi dei figli e dei nipoti, prospettavano arresti, incidenti, denunce e cauzioni per evitare il carcere". Ai truffatori gli anziani consegnavano soldi e gioielli, ha detto ancora Gratteri "anche 8-9mila euro".
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