Sanità

Per l'infettivologo genovese alcune domande poste ai candidati sono "quasi incomprensibili anche per un medico"
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GENOVA - "E' ora di abolire questa lotteria mascherata da meritocrazia" così l'infettivologo genovese Matteo Bassetti sul test d'ingresso alla Facoltà di Medicina che circa mille studenti hanno sostenuto solo a Genova nella giornata di martedì.

Con il dito puntato finiscono alcune delle domande poste ai ragazzi durante il test, alcune di queste ritenute da Bassetti "quasi incomprensibili anche per un medico" con l'infettivologo che ne riporta alcune come ad esempio quella che chiede ai ragazzi quali "organi hanno il rivestimento interno costituito da un epitelio di transizione?". Poi per gli aspiranti dottori le diverse opzioni da selezionare.

"Come fa uno studente che ha finito la maturità il 15 luglio a studiare questi argomenti in un mese, che non vengono insegnati al liceo, se non ha partecipato a corsi specifici (molto costosi) e ha sottratto tempo allo studio liceale? - si chiede Bassetti -. Questi quiz sono in grado di selezionare le migliori menti che poi saranno il futuro della medicina italiana?".

E ancora: "Non dovremmo essere noi professori di medicina ad insegnare durante il corso di laurea, le cose che vengono chieste in queste domande? Ho paura che per passare questo test si sia distolta molta attenzione dallo studio liceale (magari partecipando ai corsi preparatori), che è meglio che la biologia e la medicina si imparino nel corso di laurea in medicina e infine che questi test non siano in grado di selezionare i migliori".

A Genova passeranno il test uno studente su tre, una media migliore rispetto a quella del resto d'Italia dove ne passerà soltanto uno su quattro. Quest'anno gli argomenti e le domande del test sono state suddivise per materie con 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; 5 quesiti di ragionamento logico e problemi; 23 quesiti di biologia; 15 quesiti di chimica; 13 quesiti di fisica e matematica.

Ma la carenza di personale medico specializzato emersa negli ultimi due anni e mezzo di pandemia fa riflettere sulla necessità di aprire a tutti l'accesso alla facoltà di Medicina. Una carenza presente anche in Liguria dove mancherebbero all'appello coltre 640 medici specializzati. Tra questi emergenze una carenza di chirurghi d’urgenza, anestesisti, psichiatri, cardiologi, ginecologi e igienisti. A livello nazionale secondo i dati della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza mancherebbero all'appello negli ospedali circa 4.200 camici bianchi.

Non tutti sono d'accordo con Bassetti e chi propone l'abolizione. Chi è favorevole a mantenere il test d'ingresso porta nella discussione anche la difficoltà a formare una grande quantità di studenti che accedono alla facoltà. Al momento oltre alla pre-selezione chi intraprende il percorso di studio in Medicina affronta gli anni dell'università e dopo specializzazione richiesta per l’assunzione negli ospedali. Di fatto i medici specialisti per diventare tali devono vincere un concorso nazionale del ministero dell’Istruzione e ottenere una borsa di studio per praticare una specializzazione in ospedale. Una volta specializzati, possono partecipare ai concorsi per essere assunti a tempo indeterminato dal servizio sanitario nazionale (SSN).  

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