Sanità

L'ultimo caso la notte del 14 maggio, quando un piccolo di 17 mesi è arrivato dalla provincia di Savona in condizioni molto gravi dopo aver ingerito una pila la settimana prima, senza che nessuno se ne fosse accorto
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GENOVA-Si trovano in bilance, chiavi, orologi, e anche nei giocattoli. Rotonde e luccicanti la pile al litio attirano i bambini che senza rendersene conto le ingeriscono rischiando la vita. Quattro bambini in un solo mese: il grido dall'allarme è stato lanciato dall'ospedale pediatrico genovese che, come ogni anno, allerta e insegna a molti genitori la pericolosità di questo tipo di batterie. L'ultimo caso la notte del 14 maggio, quando un piccolo di 17 mesi è arrivato dalla provincia di Savona in condizioni molto gravi dopo aver ingerito una pila la settimana prima, senza che nessuno se ne fosse accorto (LEGGI QUI). A fotografare la situazione è Paolo Gandullia, il direttore del reparto di Gastroenterologia dell'ospedale Giannina Gaslini.

"Purtroppo quasi annualmente ormai dobbiamo affrontare queste emergenze, nonostante l'impegno a informare i genitori di quello che è un killer silenzioso - spiega il dottore -. Nell'ultimo caso nessuno si era accorto che il bimbo avesse ingerito questa pila al litio, rendendo tutto più difficile e pericoloso. Abbiamo portato il bimbo in sala operatoria un sabato mattina e già dopo un quarto aveva già finito con tutti gli accertamenti del caso: la rapidità è fondamentale".

"Sono pericolose perchè se si incastrano in un organo determinano una necrosi della parete legata all'effetto elettrico della pila contro l'organo - spiega Gandullia -. Bisogna cercare di non avere in casa apparecchiature alimentate con queste batterie, se possibile chiaramente, se si hanno bisogna fare una cernita in casa capendo quali sono gli oggetti che hanno questo tipo di pila e tenerli lontani dai bambini. Bisogna fare anche attenzione quando bambini di diverse età giocano insieme: nell'ultimo bimbo arrivato, come anche in un grave caso dell'anno scorso, è solitamente il fratello più grande che smonta magari il giochino elettronico e dà la pila al fratellino più piccolo per giocarci".

 

 

 

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