Sanità

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Arriverà un super manager a capo di questa nuova realtà
4 minuti e 19 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

Al centro della riforma della sanità della Liguria approvata ieri in giunta e presentata dal presidente Marco Bucci a Terrazza Incontra c'è la creazione dell'azienda sanitaria unica regionale. Partiamo da questa, che è la novità più importante, per raccontare ogni giorno quello che cambierà nella sanità della nostra regione. Una riforma che nella road map di Bucci, dopo le discussioni in commissioni, dovrebbe essere approvata a fine dicembre, ma per vederla a regime ci vorrà almeno un anno. Il presidente ha auspicato che possa essere bipartisan ma dall'opposizione è arrivata una bocciatura.

Le Asl diventano aree territoriali con funzioni semplificate

"Le Asl rimangono, soltanto che non saranno più aziende, ma saranno aree - ha spiegato Bucci - il che vuol dire che ci sarà la possibilità per tutti quelli che lavorano nelle Asl, e quindi nelle aree, di dedicarsi, non voglio dire principalmente, direi esclusivamente, al servizio sul territorio e non più fare tutti quei lavori di tipo patrimoniale, amministrativo, burocratico, gestionale dal punto di vista legale e così via, che invece oggi abbiamo presenti in circa nove entità".

Razionalizzazione della burocrazia e recupero di personale per i servizi sul territorio

Una riforma che mira a centralizzare tutto quello che è burocrazia ma non solo e a recuperare personale per aumentare i servizi sul territorio con una certezza: "nessun taglio agli attuali servizi per il cittadino ma anzi".

E per spiegare l'obiettivo Bucci fa un esempio concreto: "Oggi in sanità ci sono 65 persone in Liguria che fanno gli stipendi del personale delle Asl, con la riforma basteranno tre o quattro persone con un software migliore per avere lo stesso risultato e questo è un esempio delle razionalizzazioni che faremo nel cosiddetto back office, cioè nel sistema che non va a toccare direttamente il cittadino e il paziente. Pensate alla parte legale, pensate alla parte patrimoniale, pensate alla gestione dei farmaci, pensate alla gestione delle apparecchiature, alla gestione delle lenzuola, dei cuscini, della roba da mangiare. Tutte queste cose che oggi sono fatte su nove entità diverse possono benissimo essere razionalizzate e tutte le risorse risparmiate vanno a finire sul territorio: questa è la grande differenza".

Dimensioni e sfide geografiche della sanità ligure

"La popolazione ligure è di circa 1 milione e 520 mila persone, ci sono delle Asl in Italia che superano 1 milione e 600 mila; abbiamo preso una di riferimento, che è l'Asl del centro della Toscana, dove i numeri sono assolutamente paragonabili alla nostra regione Liguria. Certo, la dimensione geografica è completamente diversa e quindi noi abbiamo da risolvere un problema geografico, nel senso che l'estensione della Liguria è di 300 km da una parte all'altra, quindi non è certo come un'Asl centrale di una regione dell'Italia e quindi risolveremo questo discorso con, ovviamente, delle aree".

Medici di schiena in ospedaleObiettivo della riforma quello di razionalizzare per trovare nuove risorse per i cittadini

Missione della riforma: più servizi vicino ai cittadini, non solo ai malati

Per Bucci la mission della riforma è chiara: "Non ci devono essere cittadini che si sentono di serie B come oggi si sentono quelli dell'entroterra, noi vogliamo portare più servizi vicini alle persone che sono in gran parte anziani.

Il concetto base della riforma della sanità è che non si fa per risparmiare, questo deve essere ben chiaro a tutti: la riforma della sanità si fa per avere più risorse. E dove vogliamo avere più risorse? Noi vogliamo avere più risorse vicino al cittadino. Guardate, dico cittadino, non solo paziente perché vogliamo che la sanità sia a disposizione di tutti, soprattutto e non solo per le persone che sono malate, ma anche e soprattutto per le persone che stanno bene.

La sanità preventiva, cioè l'health care di prevenzione, non fa altro che allungare la vita delle persone e soprattutto diminuire poi quello che deve essere la cura. Quindi abbiamo assolutamente interesse a far sì che ci sia sanità e health care per il cittadino, non soltanto per il malato. Questo è un altro grosso cambiamento che noi vogliamo che sia messo in pratica sul territorio.

Quindi noi faremo molti più investimenti sul territorio e troveremo le risorse di questi investimenti razionalizzando quello che è il cosiddetto back office, ovvero quali sono le risorse che sono oggi messe in sanità per fare tutte quelle attività che non sono a diretto contatto con il cittadino e quindi ovviamente anche con il paziente. Ecco, razionalizzeremo queste risorse per avere la possibilità di spostare gli eccessi su quello che è invece l'attività territoriale. Quindi i cittadini vedranno un aumento delle risorse dal punto di vista del territorio e ovviamente questo sarà a beneficio di tutti".

Sanità ligure: eccellenza da valorizzare e migliorare

"Noi in Liguria abbiamo una sanità che in certe occasioni è veramente un'eccellenza, una sanità di cui dobbiamo assolutamente essere orgogliosi. In altre cose dobbiamo fare significativi miglioramenti quindi non è soltanto nella qualità del servizio, ma anche come servizio distribuito in tutta la regione".

"Non ci può essere una qualità di vita se non c'è una qualità di sanità. L'alta qualità di vita vuol dire avere una sanità di alta qualità e quindi questi sono gli obiettivi principali e i motivi, chiamiamoli la mission, per cui noi abbiamo deciso di intraprendere la strada della riforma, che è una strada che non si fa da un giorno all'altro, che però ha bisogno di significativi passi quasi quotidiani".

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