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Possibile aumento di casi e ricoveri nei mesi estivi
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

E' stata individuata a Genova, per la prima volta in Italia, la nuova variante Nimbus di Covid. Si tratta di un uomo di 69 anni paziente ematologico che è stato sottoposto a un tampone naso-faringeo durante una visita ambulatoriale. La conferma che si tratta della variante Nimbus è arrivata dopo il sequenziamento del genoma virale eseguito presso il laboratorio di igiene del Policlinico San Martino di Genova diretto dal professor Giancarlo Icardi tra venerdì e oggi.

Oms: variante sotto monitoraggio

Il 23 maggio l'Organizzazione mondiale della sanità ha messo la variante sotto monitoraggio perchè è già l'evoluzione del ceppo identificato per la preparazione dei nuovi vaccini. Seconso l'OMS: "Da febbraio l'attività del virus è in aumento con un tasso di positività che ha raggiunto l'11%, livelli che non si osservavano da luglio 2024".

"La variante Nimbus (tecnicamente NB.1.8.1) è stata designata variante sotto monitoraggio (VUM) da OMS perché i suoi rilevamenti sono in aumento globalmente, mentre la variante LP.8.1, precedentemente dominante, sta iniziando a declinare - spiega a Primocanale Andrea Orsi dirigente dell'U.O di Igiene del San Martino - il rischio aggiuntivo per la salute pubblica è valutato attualmente come basso".

"Possibili aumento di casi e ricoveri nei mesi estivi"

"Al momento nel mondo sono disponibili 518 sequenze della variante Nimbus, provenienti da 22 Paesi - sottolinea Orsi - nelle ultime 4 settimane la variante Nimbus è passata dal 2% al 10% di prevalenza globale, e per questo va tenuta monitorata. Al momento non ci sono segnalazioni di una maggiore gravità clinica dell'infezione, rispetto alle varianti precedenti, i casi sono comunque leggermente aumentati, ci aspettiamo quindi un possibile aumento delle infezioni, e quindi dei ricoveri associati, nei prossimi mesi estivi, in analogia a quanto avvenuto l'estate scorsa".

"Vaccini efficaci anche per questa variante ma da monitorare"

"La variante Nimbus, isolata per la prima volta a fine gennaio 2025, ha alcune mutazioni aggiuntive sulla proteina Spike, che aumentano la sua trasmissibilità e una maggiore capacità di evasione agli anticorpi. I vaccini attualmente disponibili continuano a essere efficaci anche nei confronti di questa variante - conclude Orsi - la situazione va comunque monitorata, anche per prendere decisioni sull'eventuale modifica alla composizione dei prossimi vaccini, da usare nell'inverno 2025-2026.

In sintesi, la cosa più importante è continuare a sorvegliare quello che circola, per capire tempestivamente se ci sono variazioni nella gravità clinica, se ci sono aumenti inattesi nel numero dei casi e per decidere la composizione dei vaccini per le stagioni future. Covid è tra noi, continua a colpire soprattutto i più fragili ed è ancora oggi una patologia pericolosa in alcune condizioni. La vaccinazione resta il principale strumento di prevenzione".

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