Salgono a 662 i casi italiani di vaiolo delle scimmie, in Liguria è uno in più: 12 totali. L'incremento nazionale è di 18 casi rispetto all'ultima rilevazione del 12 agosto scorso.
La situazione non è preoccupante, ma va monitorata, spiega il professor Orsi a Primocanale: "I casi molto probabilmente aumenteranno nel mese di agosto perché le prime due settimane del mese sono state caratterizzate da eventi di massa in cui un grande numero di persone si sono incontrate e hanno fatto cassa da risonanza per la trasmissione del virus, soprattutto in contatto sessuale tra chi ha più partner, rapporti omosessuali, che fa pratiche sessuali a rischio".
 
Intanto a Parigi è stato isolato il primo caso di trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie da uomo ad animale: in particolare, la coppia di padroni che aveva contratto il virus lo avrebbe trasmesso al cane, che presenta vescicole e lesioni proprio come quelle sugli uomini colpiti dalla malattia.
"Poiché il vaiolo delle scimmie deriva da roditori africani, una delle preoccupazioni degli scienziati è cercare di ridurre l'infezione su animali al di fuori dell'Africa. La sorveglianza deve essere molto stretta perché il problema potrebbe essere che anche se noi lo limitiamo negli uomini, il virus resti nell'ambiente", spiega il prof Orsi.
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