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"Se potessimo occuparci solamente dei vaccinati o di chi è in ritardo con la terza dose sarebbe un conto ma i tre quarti del nostro lavoro vengono dedicati ai non vaccinati". Queste le parole di Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive del policlinico San Martino, che commenta i numeri dei ricoveri per Covid in Liguria. "Ci stiamo già preoccupando da tempo e i cittadini dovrebbero farlo in maniera positiva, ossia vaccinarsi. Abbiamo ancora in Liguria una grossa fetta di persone non vaccinate, oltre 200mila, e questo al sistema sanitario fa male".  

L'esperto prosegue analizzando l'andamento della pandemia: "I contagi continueranno a crescere, anche le ospedalizzazioni. Siamo soltanto all'inizio della quarta ondata, guardando le temperature sono due settimane che è iniziato l'autunno e quindi avremo da andare avanti con questi numeri anche per tutto il mese di dicembre e un pezzo di gennaio. È solo l'inizio, noi siamo organizzati per gestire le cose al meglio. I monoclonali ci aiutano a capire quanto il virus circoli: siamo ad oltre 25 in una settimana".

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Dopo le sei segnalazioni di covid tra i neonati dell'ultimo mese all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova, torna in agenda la questione delle vaccinazioni alle donne in gravidanza: ormai le ricerche scientifiche dicono chiaramente che il vaccino è sicuro e ampiamente consigliato e anzi, già da mesi ginecologi, pediatri e ostetriche si sono impegnati per sensibilizzare le puerpere sul tema dell'importanza della vaccinazione anti covid.

Ne ha parlato a Primocanale il pediatra Giorgio Conforti, vice segretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri: "Da settembre 2021 il ministero ha emanato una forte raccomandazione a vaccinare in gravidanza almeno dal secondo e terzo trimestre di gravidanza in poi. Quindi arrivare a fine gravidanza con mamme non protette e con la possibilità di contagiare i bambini è un po' deludente non solo per quanto riguarda l'accettazione delle mamme a questa raccomandazione così ampia e condivisa, ma forse anche per la capacità dei medici nel convincere le loro pazienti a seguire le linee guida".

Nella giornata di oggi, da parte della Regione sono arrivati i dati riguardo alle prenotazioni delle dosi booster in Liguria per la popolazione over 40: “Sono quasi 18 mila le prenotazioni per le terze dosi effettuate in cinque ore dai liguri che appartengono alla fascia tra i 40 e i 59 anni. Un dato importante che ci conferma come anche la popolazione più giovane abbia capito l’importanza di sottoporsi alla terza dose, in un momento in cui i casi sono in aumento e i numeri testimoniano l’importanza della vaccinazione. Considerato il boom di prenotazioni, quelle di oggi ma anche quelle che si sono registrate nell’ultima settimana, abbiamo sbloccato tutte le agende quindi i tempi di attesa sono praticamente nulli, mentre ricordo che alla Sala Chiamata del Porto c’è sempre una corsia ad eccesso libero che consente di vaccinarsi senza prenotazione”.

“Sono già più di 231mila – ha aggiunto il presidente Giovanni Toti – le prenotazioni totali da quando a fine settembre è partita la campagna per le dosi booster mentre ad oggi sono 107.895 le dosi aggiuntive somministrate (31.150 solo nell’ultima settimana). Il trend rispetto alle ultime settimane è in netta crescita e questo ci permette di affrontare con maggior serenità una fase complicata della pandemia”.

Sono tre le richieste fatte ieri sera in videoconferenza dal governatore di Regione Liguria Giovanni Toti al governo. La prima, un maggiore controllo alle frontiere per chi potrebbe entrare in Italia e nella nostra regione portando nuovi contagi da covid-19; la seconda, che sia obbligatoria la terza dose per personale sanitario e ospiti delle Rsa; la terza, che vengano date garanzie maggiori ai vaccinati affinché non debbano andare incontro a nuove limitazioni. Una doppia corsia dunque, tra vaccinati e non vaccinati. 

Le richieste liguri sono arrivate ieri sera nel corso della videoconferenza tra tutti i presidenti delle regioni italiane, i ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli: è stato il via all'iter che dovrebbe, entro giovedì, portare a una nuova stretta verso chi ha scelto deliberatamente di non vaccinarsi. E il fronte dei governatori, seppur con qualche differenza, sembra compatto nel chiedere di premiare chi ha scelto il vaccino punendo invece con restrizioni chi ha scelto di non farlo. Le regioni sono preoccupate per l'aumento dei casi e dei contagi, ma anche per le vacanze di Natale in arrivo e per il turismo invernale. 

 Sul piatto della decisione del consiglio dei ministri, sentite le regioni, c'è il cosiddetto super green pass che permetterebbe solo ai vaccinati e ai guariti di accedere alle attività ludiche non obbligatorie come una cena al ristorante, una partita allo stadio, un film al cinema. Si punta a porre questa clausola solo nel caso di regioni arancioni o rosse, ma tra i governatori ce ne sono alcuni invece che vorrebbero queste limitazioni anche in zona bianca. Per risolvere questo e altri punti prima di giovedì, le regioni hanno chiesto un ulteriore incontro con il governo. 

Una prima notizia arriva dalle parole del ministro della Salute Speranza che ieri ha affidato a un tweet il messaggio: "Sarà possibile fare la terza dose vaccinale a cinque mesi dal completamento del primo ciclo". La notizia arriva in anticipo rispetto al via libera ufficiale da parte di Aifa.

Oltre al super green pass e alla terza dose anticipata, sul piatto giovedì potrebbe esserci l'obbligo vaccinale per tutti i sanitari, in più c'è allo studio la possibilità di estendere l'obbligo anche al personale scolastico o alle forze di polizia.

Nuovo focolaio di Coronavirus a Genova. La direzione sanitaria dell'ospedale genovese Galliera ha comunicato che circa 20 giorni fa è nato un cluster di Covid-19 in un reparto non adibito ai pazienti positivi al Coronavirus, quando un paziente non vaccinato ha effettuato l'accesso al Pronto Soccorso. Dopo aver eseguito un tampone molecolare in giornata che è risultato negativo, il paziente è stato ricoverato e trasferito in osservazione breve intensiva in un reparto previsto per condurre ulteriori test di screening, risultato anch'esso negativo. Il paziente è risultato positivo al Covid-19 solamente dopo alcuni giorni e ulteriori test.

Nell'arco delle successive due settimane sono risultati positivi a distanza di due-tre giorni altri 6 pazienti, dei quali 3 non sono vaccinati e 3 hanno invece effettuato il ciclo di vaccinazione. Da quanto si apprende, nessuno dei 7 pazienti accuserebbe gravi malesseri: subito è stato avviato il programma attivo di screening e sorveglianza sui pazienti e sul personale. Tra il personale medico e infermieristico del reparto, regolarmente vaccinato, non risultano casi positivi. Tutti e sette i pazienti positivi sono già stati trasferiti in reparti Covid.