GENOVA - C’è una novità dell’ultimo ora nell’intricata vicenda internazionale che sto riguardando la nave di proprietà del gruppo Cosulich di Genova, carica di bramme, ferma nel porto di Mariupol dall’inizio della guerra in Ucraina. “Poco fa ci ha contattato il nostro agente in loco dicendo che la Repubblica del Donesk avrebbe fatto un’offerta irrisoria per l'acquisto della nostra nave ma ad un valore veramente ridicolo che non prendiamo neanche in considerazione. Si tratta di una vero e proprio ricatto, forse di una ripicca per tutti gli yacht che vengono confiscati in Italia di proprietà di russi, ma questa è una faccenda diversa perché l’Italia non li nazionalizza ma li confisca".
"Stiamo aspettando che la diplomazia italiana e maltese, visto che la nave batte bandiera maltese, riesca ad ottenere qualcosa. Il fatto che la Repubblica del Donesk voglia nazionalizzare la nostra nave che ha un valore di 9 milioni e un carico del valore di 12 milioni di bramme, è un furto legalizzato. Sappiamo che in periodo di guerra non ci sono regole ma questo è veramente troppo. Non c’è mai capitata una cosa del genere. E poi, se la nave uscisse dal territorio russo, andando in altri mari, tornerebbe di nostra proprietà? Vedremo ora per ora che cosa succederà”.
“Quanto sta avvenendo con la nave “Tzarevna” di proprietà di una società del Gruppo Fratelli Cosulich, con sede a Genova, è inammissibile e grave: la nave rischia di essere nazionalizzata dal governo della nuova Repubblica di Donesk e cioè sottratta ai proprietari italiani. Come presidente della Regione Liguria esprimo tutta la mia solidarietà all'armatore genovese con cui sono in contatto e assicuro il mio impegno anche nei confronti del governo: sono in contatto anche con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ci ha già assicurato tutto l’impegno della Farnesina per evitare questo danno significativo nei confronti del nostro paese e di uno dei principali gruppi armatoriali italiani”. Così il presidente di Regione Liguria in merito al destino della nave “N/V Tzarena” di proprietà del Gruppo Cosulich battente bandiera maltese e attraccata dal 24 febbraio nel porto di Mariupol.
IL COMMENTO
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