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I sindacati lamentano di non essere stati coinvolti dal governo e chiedono un incontro per affrontare la questione legata al futuro della siderurgia nel Paese
2 minuti e 24 secondi di lettura
di Andrea Popolano

La trattativa in via esclusiva tra i commissari dell'ex Ilva e il gruppo statunitense Flacks lascia più di qualche dubbio tra i sindacati, sia a livello nazionale che a Genova. Il fondo, che fa capo a Michael Flacks e ha sede a Miami, ha annunciato di essere pronto a investire fino a 5 miliardi di euro nella modernizzazione degli impianti "inclusa l'elettrificazione e l'ammodernamento dei forni". L'offerta di acquisto è di un euro, cifra più che altro simbolica. Il cuore è invece il piano di investimento previsto. Il piano prevede l'impiego di 8.500 lavoratori, fatto che implicherebbe oltre 1.200 esuberi rispetto ai 9.741 dipendenti attuali di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, di cui 7.938 a Taranto. Nella nuova società, lo Stato italiano manterrebbe una quota strategica del 40%, con Flacks Group che terrebbe per sé un'opzione per acquisire in futuro un ulteriore 40%. L'obiettivo è quello di chiudere la trattativa entro i primi mesi del 2026. 

Ma come detto la situazione lascia più di qualche perplessità tra lavoratori e sindacati. "Per quanto ci riguarda ogni valutazione, ammesso che tale processo si concretizzi, andrà vista alla luce di piani industriali e investimenti concreti che riguardino lo stabilimento di Genova - analizza Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil Genova -. Visto il susseguirsi in questi anni di annunci poi non concretizzatisi restiamo scettici e consapevoli che i lavoratori siderurgici genovesi sono pronti, come hanno già fatto, a difendere il loro posto di lavoro e i loro salario. Sinceramente abbiamo moltissimi dubbi sia sul soggetto che sull'affidabilità e sulla concretezza della proposta".

"Stiamo discutendo di semplici annunci senza contenuti, parliamo di nomi ma non ci sono dettagli su quello che sarà il piano industriale - spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria -. E soprattutto ci aspettavamo un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in una fase così strategica. Non accetteremo di essere comparse di un processo così delicato dove ci sono in gioco migliaia di posti di lavoro e il rilancio della siderurgia italiana. E le segretarie nazionali dei metalmeccanici stanno ancora aspettando l’incontro richiesto da tempo per un confronto a Palazzo Chigi: così non si gestisce una delle partite più delicate dell’economia italiana in questi ultimi anni".

Decisamente critico anche il coordinatore della Uilm Liguria Antonio Apa: "Questa della trattativa dei commissari con il gruppo Fracks è una notizia arrivata all'improvviso e senza che venissero informate le organizzazioni sindacali. Non si tratta di un imprenditore del settore ma di un fondo che di solito mettono il moto il sistema per poi rivendere al miglior offerente. È una situazione complicata, dei 5 miliardi annunciati bisogna capire quanti verranno dedicati alla decarbonizzazione. Ad oggi non c'è un piano industriale e l'unica cosa che si sa è che hanno offerto un euro e che lo Stato manterrà il 40% del controllo. Ma quali saranno i tempi? E da dove prendono i soldi per gli investimenti? Abbiamo molte perplessità. Sollecitiamo il governo ad avere un incontro con le parti sindacali" conclude Apa.  

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