Porto e trasporti

Una sua nave bloccata dal 24 febbraio a Mariupol
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GENOVA - L'imprenditore marittimo genovese Augusto Cosulich, che ha una propria nave carica di bramme bloccata dall'inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio, torna a sperare che possa sbloccarsi la situazione. Stamani infatti l'agenzia di stampa francese La Presse ha diffuso questo dispaccio: "L’esercito russo annuncia che offrirà un passaggio sicuro alle navi straniere che sono state bloccate nei porti ucraini. Il colonnello generale Mikhail Mizintsev ha dichiarato che la Russia si offre di consentire alle navi straniere di radunarsi nel Mar Nero a 20 miglia (32 chilometri) a sud-est del porto di Illichivsk e quindi seguire un “corridoio umanitario” di 80 miglia (129 chilometri) per portarsi in sicurezza. Il percorso sicuro sarà aperto tutti i giorni dalle 8 alle 19 ora di Mosca a partire da venerdì. Mizintsev ha detto che 67 navi provenienti da 15 paesi sono state bloccate nei porti ucraini". 

 

Cosulich proprio l'altro ieri, al microfono di Primocanale, aveva spiegato che la nave, carica di componenti di metallo proveniente dall'acciaieria ucraina Metinvest ora ferma, era diretta a Monfalcone ma che non poteva uscire dal porto di Mariupol in quanto minato. La nave era stata anche colpita da una bomba "che non la ha danneggiata in modo serio e tutto l'equipaggio è salvo". Oggi, commentando la notizia del corridoio umanitario spiega: "Speriamo, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...". 

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