
Un nuovo stop all'iter del consiglio di Stato che il 14 novembre aveva rinviato l‘udienza relativa al ricorso, vinto al Tar, contro lo spostamento a Sampierdarena dei depositi chimici costieri di Multedo. I giudici avevano infatti disposto una 'verifica dei materiali movimentati' con la nomina di un perito. Il primo tecnico ha ufficialmente rifiutato l'incarico, rallentando nuovamente l'iter. Per una nuova nomina è intanto attesa un'ulteriore udienza, a Roma, il 30 gennaio.
La richiesta di una verifica da parte del collegio giudicante è una procedura piuttosto usuale. L'iniziale istanza al Tar vedeva insieme diversi ricorsi, tutti legati sulle procedure di autorizzazione all’istanza di Superba, da parte delle Officine Sampierdarenesi insieme al municipio Centro Ovest e di alcuni operatori portuali che sarebbero stati danneggiati dal progetto. Il ricorso al consiglio di Stato era invece stato depositato dalla struttura commissariale guidata da Marco Bucci e dall'autorità portuale di Genova dopo la sentenza a favore dei cittadini del Tar.
Le proteste di Sampierdarena e le proteste in piazza
Il progetto ha generato fin da subito attriti e polemiche tra i cittadini di Sampierdarena, che da tempo lottano per fermare lo spostamento che li vedrebbe delocalizzati a Ponte Somalia, per il quartiere "troppo vicino alle case". Rabbia, delusione e un sonoro no da parte dei cittadini che più volte sono scesi in piazza per fermare il progetto. L'8 maggio il Tar ha accolto il ricorso del Municipio contro il trasferimento.
I cittadini di Multedo che vogliono lo spostamento
Da anni i cittadini del quartiere di Multedo chiedono che i depositi, interrati a pochi metri dalle case, a porto Petroli, vengano spostati. Sicurezza e spazi sono al centro della polemica: nonostante i depositi, ad oggi, soddisfino i criteri di sicurezza imposti dalla legge, i depositi siedono vicinissimi alle abitazioni. E se ci fosse un incidente? Solo un mese fa i residenti hanno rivelato che non saprebbero cosa fare. "Ufficialmente questo piano esiste, è stato illustrato alla scuola Conte due anni fa - ha spiegato a Primocanale Giampiero Cellerino del comitato Multedo per l'Ambiente -, erano presenti Comune, Arpal e Protezione Civile, il particolare però più importante è che questo piano non tiene conto del fatto che non esistono vere e proprie vie di fuga, quindi l'unica cosa è allontanare i depositi per togliere questo rischio". Cellerino ha peraltro la camera da letto che si trova nel cerchio rosso, quello più critico, in caso di incidente.
La sentenza che chiuderebbe la partita
La sentenza, se a favore del Tar della Liguria, potrebbe chiudere definitivamente la partita del trasferimento. Il ricorso vinto dai cittadini si basava sulla procedura con cui è stato iniziato l'iter, quindi un adeguamento tecnico funzionale. Nei documenti il Municipio sottolineava il fatto che servisse una modifica del Piano regolatore portuale. La sentenza ha dimostrato che i depositi non si troverebbero all’interno del porto: ora bisognerebbe fare tutto da capo, ma non se il Consiglio di Stato confermasse la sentenza dei giudici genovesi. A quel punto, spiega il presidente del Municipio Michele Colnaghi, "la partita sarebbe finita, i depositi non si potrebbero più fare a Ponte Somalia". Se invece il Consiglio di Stato ribaltasse la sentenza, i cittadini di Sampierdarena avrebbero ancora "qualche asso nella manica, non ci fermeremmo comunque".
L''asso nella manica' del presidente di Marco Bucci
"Il Consiglio di Stato parla di piano regolatore, dice che i depositi non possono essere a Ponte Somalia perché non è scritto nel piano regolatore. Bene, noi allora lo scriviamo nel piano regolatore e risolviamo il problema". Così aveva spiegato il presidente di Regione Liguria Marco Bucci durante la puntata di dicembre 2024 della trasmissione di Primocanale Terrazza incontra dell'editore Maurizio Rossi. "Qualcuno dice che l'adeguamento tecnico funzionale non sia sufficiente, che bisogna fare il piano regolatore, allora facciamo il piano regolatore. Avete visto cosa è successo a Firenze, mi sembra che sia assolutamente inaccettabile tenere queste cose a cinque metri dalle case".
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IL COMMENTO
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