Porto e trasporti

A palazzo San Giorgio di Genova, primo evento verso i 100 anni di Ente bacini, nel 2025
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GENOVA - Con oltre 80 aziende, più di 2.700 lavoratori diretti e circa 2000 indiretti, una superficie complessiva di 717.000 mq e la maggior densità occupazionale del porto di Genova, e un fatturato complessivo diretto annuo di 1,5 miliardi di euro, il comparto delle costruzioni e riparazioni navali si sviluppa e chiede nuovi spazi per crescere. 

È la fotografia di un comparto industriale vitale e in crescita per fatturato, occupazione e creazione di nuove unità produttive, quella emersa oggi dagli Stati generali della cantieristica, promossi Ente Bacini, che nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio ha chiamato a raccolta i protagonisti della navalmeccanica genovese.

I NUMERI DELLA CANTIERISTICA A GENOVA

Con oltre 80 aziende operanti nell'area demaniale di levante, tra Calata Gadda e la zona adiacente alla Fiera del Mare, e altre significative presenze nell'area demaniale di Sestri Ponente, e un fatturato complessivo diretto annuo di 1,5 miliardi di euro, il distretto delle costruzioni e riparazioni navali genovese impiega complessivamente oltre 2.700 lavoratori diretti e circa 2.000 indiretti, specializzati nella costruzione, riparazione, allestimento e demolizione di navi, nella costruzione di grandi navi da crociera, nonché nella costruzione e refitting di mega yacht. Delle oltre 80 aziende operanti nel distretto, ad oggi 69 imprese sono titolari di licenza del ramo industriale rilasciata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che ne certifica la specializzazione. Con una superficie complessiva di 717.000 mq, il comparto delle costruzioni e riparazioni navali ha la maggiore densità occupazionale del porto di Genova, con oltre 0,0065 addetti/mq, significativamente più alta rispetto alle altre funzioni portuali.

MAURO VIANELLO: "ORGOGLIOSI, MA ORA SERVONO NUOVI SPAZI"

Gli Stati generali della cantieristica, che abbiamo fortemente voluto per avvicinarci al centenario di Ente Bacini, che celebreremo nel 2025, confermano l’assoluto rilievo dei cantieri genovesi nel panorama nazionale e l’importanza strategica per lo sviluppo della città, grazie a una costante capacità di crescita. Per Ente Bacini questa crescita, tra il 2022 e il 2023, si è concretizzata in un incremento del 12% del numero di navi (da 57 a 64) immesse nei suoi 5 bacini di carenaggio e del numero di giorni di bacino (da 1202 a 1347), oltre che in un aumento del 27% dei giorni di ormeggio per 109 navi, contro le 107 dell’anno precedente” ha dichiarato Mauro Vianello, Presidente di Ente Bacini. “Risulta evidente che, per supportare questo processo di crescita che accomuna tutto il settore delle costruzioni e riparazioni navali, e un proporzionale incremento dell’occupazione, sia fondamentale l’aumento delle aree nella disponibilità del comparto. In questo senso la realizzazione della nuova diga rappresenta l’occasione per realizzare nuovi tombamenti e recuperare spazi”.

Dal confronto tra imprese e istituzioni, sono emersi così progetti e strategie per vincere le sfide del futuro per il settore delle riparazioni navali, che soprattutto necessita di interventi infrastrutturali volti al potenziamento dell’operatività e allo sviluppo della produzione.

All’evento hanno portato i loro saluti istituzionali Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria e comandante del porto di Genova, e Alessio Piana, assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria.

IL VICEMINISTRO EDOARDO RIXI: "SETTORE CHIAVE, SERVE UN NUOVO GRANDE BACINO"

"Oggi l'Italia deve tornare a parlare di riparazioni navali a livello organico, come Paese, è uno dei temi che si svilupperà di più nei prossimi anni, per l'incremento delle flotte che poi vanno manutenute. E farlo a Genova che ha un know how rilevante a livello internazionale credo che possa determinare un mantenimento di questa capacità non solo di riparare e costruire le navi ma anche di valorizzare una cultura marittima in cui il nostro paese deve diventare sempre più leader a livello globale. Oggi noi parliamo anche del futuro e di come renderle compatibili a livello ambientale. Serve anche un nuovo grande bacino, (aspettiamo peraltro quello da 400 metri di Fincantieri che ha già attirato l'interesse di potenziali clienti) e che Genova aveva galleggiante ma che vendette alla Turchia. Dobbiamo tornare a fare cose di quel tipo per mantenere la nostra capacità che abbiamo perso per una mancanza di lungimiranza nei decenni scorsi". 

ALESSIO PIANA: "LA REGIONE SOSTERRA' LA RICERCA DI NUOVI SPAZI"

“Genova e il suo porto, un legame indissolubile che ne fa oggi, e da sempre, la prima industria della città. Non solo per container e crociere, perché, ‘silenziosamente’ e spesso lontani dai riflettori mediatici, operano più di 80 imprese nel settore delle riparazioni, costruzioni e refitting – ha sottolineato l'assessore regionale allo Sviluppo economico con delega ai Porti Alessio Piana -. Ringrazio Ente Bacini, punto di riferimento per le imprese del settore, per consolidare con questo incontro la centralità che tutte queste attività ad alto impatto economico, spesso artigianali, rivestono per la nostra città”.

Massimo Debenedetti, amministratore delegato di Cetena, ha poi approfondito il ruolo di Fincantieri sul territorio.

Per approfondire il complesso rapporto tra il porto industriale e il territorio sono inoltre intervenuti Marco Bucci, sindaco di Genova, Paolo Piacenza, commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Mauro Vianello, presidente di Ente Bacini, e Marco Bisagno, past president di Confindustria Genova.

IL SINDACO COMMISSARIO MARCO BUCCI: "CON LA NUOVA DIGA SPAZI PER LA CANTIERISTICA"

“La cantieristica ha contribuito da sempre a definire l'identità marittima di Genova e la sua reputazione come centro industriale e portuale” ha commentato Marco Bucci, Sindaco di Genova. “I numeri delle costruzioni e delle riparazioni navali, presentati durante gli Stati Generali della Cantieristica, sono assolutamente importanti e disegnano il futuro della nostra città. Settori fondamentali per la nostra economia e per l’occupazione che nei prossimi anni sono destinati a crescere. Presto Genova potrà contare su un porto sempre più all’avanguardia grazie alla costruzione della nuova diga foranea ma anche su nuovi spazi grazie a interventi importanti come il nuovo Waterfront di Levante. Da sempre l’economia di Genova è strettamente legata al mare e il nostro intento è quello di proseguire lungo questa rotta.”

IL COMMISSARIO DELL PORTO PAOLO PIACENZA: "GRANDE SETTORE, INVESTIAMO 30 MILIONI"

"Quello della cantieristica e delle riparazioni navali è un settore trainante per il porto di Genova e crediamo che gli investimenti pubblici siano un importante volano per quelli provati. Noi investiremo 30 milioni per la parte a terra tra il bacino 4 e il 5, e poi per i singoli bacini 4 e 5, e tutto sarà pronto nel 2027. Nel nuovo piano regolatore portuale, di cui presenteremo una prima bozza entro l'estate, terremo conto delle richieste di spazi che arrivano dal settore. In generale deve cambiare la mentalità, il porto deve essere accolto e non sopportato dalla città". 

Le sfide della filiera industriale sono state infine delineate da alcuni dei protagonisti del settore, quali Ferdinando Garrè, amministratore delegato di GIN Genova Industrie Navali, Marco Ghiglione, amministratore delegato di T. Mariotti S.p.A., Aldo Negri, amministratore delegato del Gruppo Finsea, Riccardo Pompili, amministratore delegato di De Wave, e Vincenzo Poerio, amministratore delegato di Tankoa.