MOCONESI - Dopo le pesanti preoccupazioni espresse dalla Camera di Commercio di Genova a voce di Paolo Corsiglia sul tunnel della Valfontanabuona (LEGGI QUI), oggi ascoltiamo tante altre voci della zona, occhi puntati sull'opera che potrebbe togliere la valle dall'isolamento ma a cui ormai in pochi credono. Si legge nelle parole la speranza, il volerci a tutti i costi credere, anche se i tempi non si preannuciano brevi. Partiamo dal sindaco di Moconesi, Giovanni Dondero: "Come diceva lei, giustamente ci siamo lasciati a Rapallo, eravamo in
aprile, all'assemblea pubblica (LEGGI QUI). Credo sia stato un passaggio di dibattito pubblico e un esercizio di democrazia. Quindi ringraziamo anche il Comune di Rapallo di aver dato questa opportunità. Da quell'incontro sono usciti, direi, alcuni punti. Uno, la compattezza e l'unanimità di volontà da parte di tutti gli enti, sia dagli enti comunali che poi superiori, Città metropolitana, Regione e tutta la rappresentanza delle forze parlamentari di unione a favore del tunnel della Fontanabuona.
Secondo, anche accogliendo quelli che giustamente sono state alcuni suggerimenti dei comitati di Rapallo che hanno richiesto delle migliorie, delle mitigazione principali all'impatto ambientale dell'opera, so che Autostrade è stata al lavoro, ha migliorato e già introdotto nel progetto esecutivo queste migliorie. Terzo, i tempi: i tempi che ci hanno rappresentato vedono un potenziale avvio dei cantieri a marzo 2024. Questo è stato e sarà influenzato dalla Valutazione di impatto ambientale, che però mi risulta che entro il 30 giugno, termine fissato dal Ministero dell'Ambiente, Autostrade abbia presentato, con le integrazioni richieste per cui la preoccupazione indubbiamente c'è perché è un iter che, come ricordava, va avanti da tantissimo tempo.
Quindi occhi bene aperti. Mi auguro che tutte le forze e tutti gli enti che concorrono al procedimento di autorizzazione di quest'opera siano veramente all'unisono, perché la valle, lo abbiamo detto più volte per una competitività e attrattività ha bisogno del tunnel della Fontanabuona per avere più lavoro, più valore, più democrazia, anche vivibilità dell'entroterra. Essere collegati con con il resto d'Italia"
"S'inizia a diffondere un po' il timore che il tunnel sup portuale di Genova possa scippare risorse o addirittura far scomparire il tunnel della Val Fontanabuona?
"Io voglio essere sempre positivo e ottimista. Sempre nell'incontro è stato specificato che nel caso in cui la copertura finanziaria dell'opera non fosse sufficiente per i 230 milioni (ed è già stato detto dalla stessa Autostrade che i costi sono lievitati del 35%), certamente ma anche il governatore Toti ha rappresentato dei numeri che sicuramente sono in crescita. Dobbiamo essere anche realisti. Oggi sappiamo che il costo dei materiali c'è su tutte le opere, quindi anche il tunnel della Fontanabuona costerà di più. Ma è stato garantito che ci sarà la copertura finanziaria in convenzione attraverso il pedaggio nazionale. Ritengo che non ci siano i presupposti per questo switch di risorse finanziarie a favore del tunnel portuale".
Passiamo a Gabriele Trossarello, che è il presidente del tavolo dei sindaci della Val Fontanabuona, e che quindi rappresenta questa volontà diffusa della valle di vedere quest'opera realizzata contro quello che viene definito un vero e proprio isolamento.
C'è un po' di sconforto per il fatto che ancora nulla si sia mosso?
"Più che sconforto vorrei dire vigile attesa. Sconforto ci sarà nel momento in cui dovessimo avere dei segnali concretamente negativi, cosa che non c'è ad oggi. Ad oggi stiamo aspettando la valutazione di impatto ambientale, nel momento in cui ci sarà allora potremo finalmente fare quel passo avanti decisivo per far avere il progetto esecutivo e la cantierizzazione. Sino ad allora non dobbiamo abbatterci, dobbiamo aspettare l'iter procedimentale che sta andando avanti"
Quindi, secondo voi, un passo avanti è stato fatto comunque rispetto al passato?
"Ma un passo avanti decisivo. Abbiamo un progetto, abbiamo il finanziamento dell'opera, senza finanziamento dell'opera staremmo discutendo del nulla. Quindi i soldi ci sono, se ne mancassero le istituzioni ci hanno detto che verrebbero reperiti con un finanziamento sul pedaggio nazionale"
Che pagheranno i cittadini
"Pagheranno i cittadini di tutta Italia. Quindi verrebbe spalmato su tutta Italia, come noi paghiamo quando ci sono delle opere in Veneto piuttosto che in Puglia. Nell'attesa di vedere l'esito di questa Via (valutazione di impatto ambientale), questa è decisiva. È un passaggio necessario, ma non definitivo. Dopo la via ci sono gli altri due passaggi che sono l'esecutivo e la cantierizzazione.
La gente cosa vuole? Vuole vedere l'inizio dell'opera? Ormai non crede più a nulla. Anche spiegare questi passaggi tecnici è difficile. I lavori sono iniziati e lui deve rispondere di no. Per iniziare bisogna fare dei passaggi".
Chiudiamo con un imprenditore che ha la sua fabbrica di caffè, con 100 dipendenti, a Moconesi. Luca Solari, amministratore delegato della Covim.
C'è preoccupazione?
"Parecchia preoccupazione, perché abbiamo avuto parecchie rassicurazioni due anni fa e poi un anno fa, che ormai era imminente l'avvio dei lavori e adesso tutto sta tacendo"
Cosa significherebbe il tunnel?
"Noi abbiamo puntato molto sulla redazione di quest'opera perché abbiamo pianificato degli importanti investimenti dal punto di vista logistico della nostra azienda, e anche dal punto di vista del trasferimento della sede amministrativa e commerciale tutta qua in Fontanabuona, da Genova, per avere la sede unica. C'è poi il problema dell'isolamento di questa valle, che è una valle così vicina alla costa e così importante anche per la costa"
E se non si facesse il tunnel cambierete i vostri piani?
"Beh, le aziende devono essere dinamiche e veloci. L'imprenditore deve guardare sempre un po' più avanti e così come abbiamo fatto una scelta in un senso, nulla vieta che possiamo fare la scelta in altre direzioni, se per caso le cose vediamo che non seguono quello che ci è stato promesso"
Voi non avete mai pensato invece di abbandonare la Fontanabuona?
"Sì che abbiamo pensato per forza, ci abbiamo pensato diverse volte. Poi, di fronte alle alle promesse e anche a determinati fatti che sembravano ormai diciamo assodati, consolidati, abbiamo preso delle decisioni. Speriamo di di non essere sconfessati".
IL COMMENTO
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro
Piaggio Aero, dietro la cessione nessuna strategia politica e industriale