Porto e trasporti

L'opera, molto complessa, renderà necessari continui monitoraggi ambientali
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GENOVA - Per costruire la nuova diga di Genova, i cui lavori più evidenti inizieranno ad aprile, si muoveranno tanta terra e massi dal fondale marino e si  produrranno vibrazioni e rumori. Come impatterà tutto questo sull'ecosistema, su chi popola questo tratto di mare? Ce lo spiega Rosella Bertolotto, direttore scientifico di Arpal, l'agenzia regionale di protezione dell'ambiente: "Visto che ci troviamo nell’ambito del santuario Pelagos, cioè nell’area protetta dei cetacei, bisogna verificare il fastidio che questo lavoro darà sicuramente in termini di inquinamento acustico e vibrazioni ai cetacei, che sappiamo stazionano in quella zona e che vivono nel nostro mare. Sicuramente per un periodo saranno facilmente infastiditi e quindi potrebbero allontanarsi verso il ponente o verso levante e di questo bisognerà tener conto, ma non sarà un danno permanente quindi contiamo che poi tornino". 

 

"Per quanto riguarda invece il movimento di terra sott’acqua per la costruzione per i cassoni, ci sarà più che altro un monitoraggio continuo legato alla torbidità perché sappiamo che rappresenta una forma di inquinamento fisico, il monitoraggio sarà fatto in collaborazione con l’Università di Genova che è specialista in questo tipo di attività, e quindi contiamo che la cosa possa essere tenuta sotto controllo bene. Ovviamente Arpal farà la sua parte, quindi controllerà che i parametri di emergenza e di allerta siano tenuti sotto controllo e che si prendano le misure necessarie quando dovessero essere superati".