Porto e trasporti

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GENOVA - "Prima di assumere ogni decisione, chiediamo che il Sindaco-Commissario coinvolga il consiglio comunale e ascolti i municipi, le istituzioni competenti, i rappresentanti degli operatori economici dei lavoratori portuali e i cittadini di Multedo e di Sampierdarena", così i consiglieri comunali del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello e Partito Socialista Italiano hanno depositato una richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla questione dei depositi costieri, che ai sensi dello statuto dovrà tenersi entro i prossimi 20 giorni. "Consideriamo prioritario per la città e per la riqualificazione di Multedo il trasferimento dei depositi costieri. Proprio per questo chiediamo che le soluzioni proposte, prima di essere annunciate, siano verificate con tutte le Istituzioni competenti, evitando di ripetere quanto accaduto l'anno scorso con il Terminal Messina".

Depositi chimici, 10 domande del Pd a Marco Bucci - L'ELENCO

Anche per questo motivo il Partito Democratico ha preso carta e penna per scrivere direttamente al sindaco-commissario Marco Bucci. "Ci viene chiesto di formulare ipotesi alternative a quella di ponte Somalia - spiega una fonte qualificata interna al Pd - ecco perché chiediamo al sindaco di rispondere alle nostre domande, così che si possa fare luce sugli aspetti più controversi e oscuri e permettere alle opposizioni di elaborare una proposta efficace": dieci domande, firmate dal Segretario Simone D'Angelo con Vittoria Canessa Cerchi, responsabile sviluppo economico del Pd Genova, Franco Marenco, responsabile urbanistica del Pd Genova e Mattia Visciotto, responsabile lavoro del Pd Genova, che toccano diversi temi da chi ha presentato la proposta di Ponte Somalia ad Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale a come verrebbero impiegati i 30 milioni. 

Depositi chimici, la protesta a Sampierdarena: "Delusi e amareggiati" - IL DISSENSO

Il tema è spinoso e molto sentito. Da una parte il trasferimento da Multedo è una richiesta esplicita dei cittadini, ma anche delle aziende che lì non possono ampliarsi né riammodernarsi. Dall'altra, però, i cittadini di Sampierdarena sono preoccupati per questo trasferimento: "L'unica progettazione è la speculazione", "Petrolchimico opzione 0", "No ai depositi petrolchimici". Sono queste le frasi che recitavano gli striscioni in piazza Montano lo scorso giovedì 23 dicembre per la protesta a cui hanno preso parte un migliaio di cittadini. "Non esiste mediazione, a giugno avevamo scritto una mail per chiedere un incontro con Regione Liguria, Autorità Portuale e Comune di Genova a cui nessuno ha mai risposto: il tempo della mediazione è finito, ora è quello della protesta", commenta a Primocanale il presidente del municipio Michele Colnaghi. Anche per questo motivo, è previsto per la giornata di domani, giovedì 30 dicembre, volantinaggio davanti a Palazzo San Giorgio alle ore 14 per sensibilizzare i cittadini genovesi e tutti coloro che prenderanno parte all'incontro che deciderà in Autorità di Sistema Portuale se dare il proprio assenso al trasferimento. 

Genova, progetto dell'università per spostare i depositi chimici sulla diga - LO STUDIO

Per Colnaghi il problema riguarda tutta Genova. "Si parla di materiali tossici e nocivi, che con 30 tir al giorno passeranno nelle strade della città e su diversi treni. Ci dicono che i contenitori sono sicuri, ma è ovvio che l'errore umano potrebbe esserci sempre". Ma la politica deve tener conto anche delle richieste delle aziende Superba e Carmagnani, così come delle imprese, come Campostano, gli oli minerali di Beppe Costa, Grimaldi, che vedrebbero danneggiata (o azzerata) la propria operatività, con un conseguente impatto occupazionale che potrebbe, visto che gli addetti del petrolchimico sono solo una trentina, arrivare addirittura a un saldo negativo. "L'opportunità di attingere al contributo di 30 milioni stanziato nel Programma Straordinario delle opere portuali consente la valutazione di soluzioni alternative, che per maggiore distanza dalle abitazioni e minore interferenza con le attività portuali esistenti garantiscano la tutela della sicurezza e non pregiudichino lo sviluppo dello scalo genovese", prosegue l'opposizione. Ci sono allo studio anche altre ipotesi, c'è chi li vorrebbe collocare lontani dalle case sulla nuova diga, chi ancora tira fuori vecchi progetti: ma serve capire se siano attuabili queste soluzioni. 

 

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