Porto e trasporti

A "Terrazza incontra" con Maurizio Rossi, presidente di Terrazza Colombo
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GENOVA - "Opere di queste dimensioni sono spesso oggetto di contenziosi multipli, quindi è difficile dire se l'udienza del Tar di venerdì sarà decisiva. Fare grandi opere è un'avventura in Italia, il rischio protrarsi all'infinito dei tempi c'è e c'è sempre stato. Di converso, io credo che quando si lavora seriamente, come accaduto a Genova, è difficile che un lavoro vada perso. Contiamo di cantierizzare a dicembre le opere propedeutiche. Questo capitale resterà e, comunque vada, la diga si farà".

Il presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini, durante "Terrazza incontra" a Terrazza Colombo, ha parlato per la prima volta, nei termini che gli sono consentiti in questa situazione, delle conseguenze del ricorso al Tar presentato dal consorzio Eteria contro l'aggiudicazione dei lavori a We Build-Fincantieri-Fincosit-Sidra. per la realizzione della diga di Genova.

 

 

"La prima tagliola del Pnrr è a dicembre, con il 30 per cento delle risorse "spese" entro quella data: in pratica devono essere state aggiudicate le opere, quindi deve esserci stata la gara". Così invece sulla norma legata alle opere del Pnrr che tutela la prosecuzione dei lavori nonostante eventuali ricorsi: "Vuole raffrontare l'interesse pubblico per la realizzazione di un'opera con il danno irreparabile patito dal soggetto che ha presentato ricorso, dando precedenza all'interesse pubblico ma alla fine sono i giudici gli unici titolati a decidere".