
Se il buongiorno si vede dal mattino, il primo consiglio metropolitano (ufficiale) di Genova non fa presagire nulla di buono per il centrosinistra, che deve fare i conti con una maggioranza risicata. Il sostanziale pareggio (9-9) con il centrodestra, costringe i progressisti a dover contare sempre sul voto della sindaca Silvia Salis per avere la maggioranza, ma a non poter intervenire sul conteggio del numero legale qualora mancassero i tutti i consiglieri di opposizione.
Nuove tariffe Amt, domani primo consiglio metropolitano: rischio numero legale
Lo scontro su Amt, il centrodestra abbandona l'aula
Come anticipato da Primocanale, durante l'incontro odierno era fortemente a rischio la votazione sulla presa d'atto delle nuove tariffe di Amt. Undici i punti all'ordine del giorno che erano previsti, tra cui la comunicazione delle deleghe dei consiglieri metropolitani: l'ultimo, l'undicesimo, si è concluso con l'abbandono dell'aula da parte del centrodestra. Una decisione che ha scatenato la reazione della sindaca Silvia Salis, che ha replicato solo alla sua maggioranza, proprio perché gli altri consiglieri di opposizione avevano abbandonato l'aula.
La posizione del centrodestra
"La nostra decisione nasce dal fatto che Città Metropolitana sarebbe stata espropriata dalle decisioni finali, di fatto senza poter incidere sui piani finanziari e tariffari di una sua partecipata come Amt - ha spiegato a Primocanale il consigliere, sindaco di Recco, Carlo Gandolfo -. Loro hanno già deciso prima di portare all'attenzione del consiglio metropolitano le tariffe, noi così non abbiamo avuto la possibilità di ratificare, venendo meno alle regole di gestione". Alle sue parole hanno fatto eco quelle del centrodestra unito, che ha ribadito, attraverso un comunicato stampa, che la richiesta di "Presa d’atto della decisione di Amt - di cui la Città Metropolitana, sottolineiamo, è azionista - giunge all’attenzione del Consiglio Metropolitano a cose già fatte, rendendola una sorta di sanatoria, un pronunciamento fatto “ora per allora”, a decisioni prese fuori dalla sede competente e già comunicate sui diversi media nei giorni scorsi". Il centrodestra accusa Salis di non aver coinvolto i territori, che già da diversi giorni stanno vivendo situazioni di grande difficoltà per la mancata o parziale erogazione del servizio di trasporto pubblico. "Secondo noi è sbagliato ciò che è stato fatto, siamo rammaricati nei confronti di persone che vogliono costruire e non distruggere e non accettiamo l'arroganza della sindaca" ha chiosato Gandolfo. A esplicitare la decisione di abbandonare l’aula, anche la deputata e consigliera comunale di Orgoglio Genova-Noi Moderati Ilaria Cavo. "Non si tratta di impantanare e/o bloccare i lavori del consiglio metropolitano ma di far valere le nostre istanze sui temi che riteniamo più cruciali laddove riteniamo che le scelte del centrosinistra non siamo assunte nell’interesse dei cittadini, ma a loro danno. A maggior ragione dopo le scene a cui abbiamo assistito ieri in consiglio comunale, capiamo che è un concetto non facilmente comprensibile per questo centrosinistra, ma che a loro piaccia o meno devono fare i conti con noi e con i cittadini che rappresentiamo" ha sottolineato Ilaria Cavo.
Attesa per il consiglio metropolitano, ecco le nuove deleghe
La replica della sindaca Salis
Dura la presa di posizione della sindaca della città metropolitana Silvia Salis, che si è trovata a ribattere all'opposizione di fronte ai banchi vuoti dei nove consiglieri. "Vedere una parte che si alza e se ne va e lascia l'aula in un momento in cui discutiamo la più grande emergenza cittadina legata ai trasporti lo trovo un atto di irresponsabilità totale, molto grave - commenta ai microfoni di Primocanale, all'uscita della prefettura, la sindaca della città metropolitana Silvia Salis -. Hanno governato otto anni la città raccontandoci che Amt era un luogo dei sogni, ma poi quando abbiamo aperto i soldi abbiamo capito che non c'era niente di vero, con corse tagliate e conti in rosso. Trovo irresponsabile e incredibile che i consiglieri si alzino e se ne vadano, anche a livello istituzionale avevo annunciato che avrei fatto una replica, da tre minuti, ma non c'è stata educazione neanche istituzionale". Sullo sfondo il futuro del consiglio metropolitano di Genova, con un'opposizione che annuncia battaglia sul voto e sul numero legale. "Io credo che questo atteggiamento non porti a niente di buono, come ho spiegato in aula, per i prossimi 20 giorni aspetto delle integrazioni alle linee programmatiche" ha aggiunto Salis. Arriva poi l'affondo finale al centrodestra e all'atteggiamento, "ostruzionistico". "Quello che è successo oggi è molto grave, è stato un brutto spettacolo che la destra offre a questa città, come avviene in consiglio comunale ogni martedì, così non si riesce a lavorare". Insomma, un clima sempre più riscaldato non solo in aula rossa, ma anche nella sede della prefettura.
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