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di Giorgia Fabiocchi
Prefettura di GenovaLa sede di città metropolitana di Genova

È iniziato il conto alla rovescia per il primo consiglio metropolitano di Genova che andrà in scena domani, mercoledì 29 ottobre, nella sede della Prefettura. Una "trafila" complicata, dopo la sconvocazione di mercoledì scorso, avvenuta a poche ore dall'inizio dei lavori dell'aula. Un inizio in salita, per il centrosinistra, che può contare su un unico voto in più, quello della sindaca Silvia Salis.

Cosa era successo settimana scorsa

Ma facciamo un passo indietro e torniamo a mercoledì scorso, quando intorno alle 12, a poche ore dal consiglio metropolitano, il centrosinistra ha rimandato alla settimana dopo l'incontro, perché sarebbe mancata la maggioranza. L'ago della bilancia era il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio. Santa Margherita Ligure, inoltre, è l'unico socio di Amt S.p.A., con una partecipazione dello 0,04%. Persone vicine al sindaco hanno raccontato di un clima surriscaldato in Comune, con il primo cittadino che non avrebbe digerito la conferenza stampa che annunciava le tariffe, "senza confronto", del giorno precedente. Non solo questo impasse avrebbe indispettito Caversazio, ma anche il mancato accordo sulle deleghe. E da quello che risulta, a rimanere fuori dal risiko, sarà proprio il sindaco di Santa Margherita.

Le mosse del centrodestra

Durante il consiglio regionale odierno, dove sembrava esserci un'unica maggioranza - con un clima rasserenato e molte votazioni all'unanimità -, il pensiero di alcuni consiglieri, rappresentanti dei vari partiti, volava già a domani pomeriggio, a partire dalle 17. C'è infatti attesa per il primo consiglio ufficiale, dopo lo scontro di settimana scorsa, e a denti stretti si vocifera di un possibile coup de théâtre da parte del centrodestra, che potrebbe far mancare il numero legale sulle tariffe di Amt. Il condizionale è d'obbligo, ma la possibilità sembra concreta. E per farlo, è previsto un confronto tra tutti i consiglieri metropolitani prima dell'inizio dei lavori dell'aula. Alla base ci sarebbe la dura presa di posizione della minoranza, che denuncia il mancato confronto sul piano tariffario di Amt, presentato a "cose fatte". Sul documento si legge il termine "presa d'atto della proposta della società Amt S.p.A. per la revisione della politica tariffaria del servizio di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano". Il centrodestra contesta ai progressisti di non aver coinvolto il consiglio nel dibattito.

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