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Il ministro del Made in Italy è atteso in città il 2 settembre
2 minuti e 12 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
CorniglianoL'area dell'ex Ilva di Cornigliano

La data da cerchiare di rosso sul calendario è quella del 2 settembre, quando il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sarà a Genova per illustrare i progetti del governo.

Quale il futuro del forno elettrico

Al centro c'è il futuro dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano, che guarda alla possibile installazione del forno elettrico. Si tratta di un piano di cui si parla da mesi e che prevede la realizzazione di un forno da oltre 2 milioni di tonnellate di produzione d'acciaio all'anno per alimentare gli stabilimenti del Nord Italia come Racconigi e Novi Ligure.

La richiesta del Comune

Nel frattempo la sindaca Silvia Salis ha chiesto al ministro che siano presenti professori e tecnici indipendenti. In queste ore la prima cittadina ha scritto una lettera per chiedere degli incontri con professori universitari e tecnici indipendenti per spiegare, da un punto di vista scientifico e pienamente obiettivo, quali potrebbero essere i reali impatti dell'eventuale realizzazione di un forno elettrico nelle aree dello stabilimento di Cornigliano.

Comitati e associazioni dicono di "no"

"Ci aspettiamo un convegno di parte come quello organizzato dalla Fiom, dove era presente la Danieli che dovrebbe costruire il forno - commenta a Primocanale Maria Curcio del Comitato Viviamo Cornigliano, nonché consigliera municipale di Avs nel municipio Medio Ponente -. Nel frattempo noi ci siamo informati sugli svantaggi del forno elettrico e vorremmo che il territorio fosse più coinvolto". Una posizione che non arretra, un "no" convinto al forno elettrico e uno scontro a distanza, si spera non ravvicinato, con la Fiom che invece appoggia il progetto. "Non siamo stati invitati, per il momento, ma io credo che i tecnici siano di parte e questo non va bene. Non ci convinceranno" incalza ancora Curcio.

Possibile un flash mob nel giorno di Urso a Genova

Secondo le associazioni e i comitati "No al forno elettrico" non c'è margine di trattative e l'idea di sedersi a un tavolo comporterebbe una sorta di apertura al dialogo, che al momento non è contemplata. "La verità è che il forno elettrico porterebbe a un nuovo inquinamento, anche se dicono che inquini il 30% in meno, ma noi quel 70% ce l'abbiamo e perché dobbiamo rinunciarvi?" commenta ancora la consigliera municipale Maria Curcio. Ancora presto per valutare cosa succederà il prossimo 2 settembre, ma sullo sfondo rimane l'ipotesi di una manifestazione e di un flash mob pacifico per ribadire la propria contrarietà al progetto. "Presto per giudicare l'operato della sindaca Salis, ma noi non siamo contro di lei" tiene a sottolineare Maria Curcio. 

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