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Il Pd e gli altri partiti iniziano a sedersi al tavolo per chiudere la partita nel giro di un paio di settimane
2 minuti e 58 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

I telefoni sono bollenti e si rimpallano a vicenda, tra messaggini e telefonate, non solo per i complimenti post vittoria, ma anche per i primissimi passi verso la formazione della nuova giunta. Silvia Salis ha predicato calma, "non c'è fretta, ci prenderemo il tempo necessario", ha ribadito in conferenza stampa, ma le ore e le giornate scorrono veloci e l'obiettivo è formare la giunta in un paio di settimane.

Tra politici e tecnici, la giunta che prende forma

La neo sindaca di Genova ha spiegato, fin dall'inizio, che peseranno i partiti, i loro risultati nelle urne, ma anche il ruolo che avranno i cosiddetti tecnici, o figure da lei molto stimate. Tradotto: le caselle si riempiranno di esponenti politici, ma non solo. Il Partito Democratico, forte del suo quasi 30%, punterebbe ad avere cinque assessori (o quattro e la presidenza del consiglio comunale): tra questi è praticamente certa la nomina a vicesindaco di Alessandro Terrile, ad di Ente Bacini ed esponente di spicco dei dem. Avs chiederebbe invece due assessorati, così come la lista civica Silvia Salis Sindaca, un assessore al Movimento Cinque Stelle e uno a Riformiamo Genova con Silvia Salis, che spetterebbe a Cristina Lodi, anche se non si è candidata. I bookmakers della politica le danno già per sicuro il Sociale.

Gli altri partiti che vogliono un assessorato

Quasi certa di un posto in giunta, insieme a Terrile, Tiziana Beghin, già eurodeputata dei 5s e pronta per affiancare Silvia Salis. Per lei potrebbero aprirsi le porte della Sicurezza e del Centro Storico. Altro scranno quasi certo è quello di Silvia Pericu, in quota civica con la lista dell'ex martellista, con la delega all'Urbanistica. Tra i profili che dovrebbero prendere possesso di palazzo Tursi c'è anche Cristina Lodi, segretaria regionale di Azione ma non candidata a questo giro di Comunali. Intravedono un ruolo in giunta anche la dem Donatella Alfonso, a cui spetterebbe la Cultura (altro nome papabile è quello di Laura Sicignano, che però non ha brillato come preferenze ndr) e la rossoverde, prima degli eletti di Avs, Francesca Ghio, da sempre vicina alle tematiche ambientali. Il suo nome ricorre da diversi mesi. Non solo Pericu per la lista civica di Salis, ma anche Ghio per Avs, in entrambi i casi i partiti rivendicano un altro posto: per Salis dovrebbe entrare il più votato, Filippo Bruzzone, nato con Linea Condivisa; e Francesca Coppola, per sinistra e verdi. 

Il Pd tra conferme e passi indietro

Resterebbero tre posti per quattro profili papabili del Pd: tra loro i due più votati, Davide Patrone e Massimo Ferrante, a cui si aggiungono Rita Bruzzone e Vittoria Canessa Cerchi. Potrebbe essere lotta serrata a due tra Ferrante (ai Lavori Pubblici ndr) e Canessa (al Marketing Territoriale ndr) perché entrambi fanno parte della corrente riformista del partito. A loro si aggiungono Rita Bruzzone, a cui potrebbe andare la delega al Personale (ruolo su cui risuona anche il nome di Arianna Viscogliosi che però non è riuscita a entrare in aula rossa con la lista riformista ndr) e appunto Patrone, che dovrebbe rimanere capogruppo del Pd. Questo, nel caso, libererebbe un posto tra il Pd e gli altri partiti, presumibilmente quello Riformista. Insomma, un vero e proprio risico che dovrà trovare i giusti incastri, considerando che un altro ruolo vacante e importante nell'economia delle cosiddette spartizioni, è quello del presidente del consiglio comunale, che potrebbe essere occupato da Claudio Villa (Pd) o da un rappresentante della lista civica della Salis. 

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