Politica

Primocanale apre il dibattito in città, tra politici ed esperti della materia
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Schede elettorali grigie sul tavolo

La politica da una parte, la legislazione dall'altra. Ma quando si vota realmente per le Comunali di Genova? Oramai le teorie su quando si tornerà alle urne per scegliere il prossimo sindaco sono le più disparate.

Le ipotesi in campo 

Partiamo dal principio: la prima finestra utile sarebbe quella tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025. Questa la notizia che ha iniziato a circolare dal 28 ottobre scorso, quando Marco Bucci ha vinto le Regionali contro Andrea Orlando, trasferendosi così da palazzo Tursi a piazza De Ferrari. Secondo alcune analisi però, si ragiona su quanto accaduto nel 2020, quando l'Italia si trovava in piena emergenza covid. Nel 2020 le elezioni si tennero nell'autunno e proprio per questo si potrebbe già traghettare all'anno prossimo, tra 12 mesi. Ma che la data potesse slittare - come ipotizzato per la Liguria prima che la maxi inchiesta travolgesse la Regione e Toti si dimettesse - se ne vociferava già, mettendo sul tavolo l'ipotesi primavera 2026. Anche a causa dell'approvazione del bilancio, alla fine di ogni anno. Questo perché, se non ci fosse una finestra aperta, un election day, si potrebbe rinviare il voto fino alla primavera del 2026. Ma quello che circola in ambienti tecnici è che, per farlo, servirebbe un decreto legge con altre scadenze elettorali.

I partiti politici restano alla finestra

La data delle elezioni condizionerà anche le scelte dei candidati, perché un conto è andare al voto tra sei mesi, un altro è presentarsi ai seggi tra un anno e mezzo. Se colui che diventerà sindaco facente funzioni, Pietro Piciocchi, avesse il tempo di affermarsi e di dimostrarsi all'altezza, un continuo rinvio potrebbe essergli molto utile e, in oltre un anno di lavoro, il feeling con Marco Bucci in Regione (sia per il colore politico che per la conoscenza reciproca ndr) potrebbe consentire a entrambi di gestire pratiche aperte. Dal porto al tunnel subportuale, passando per la diga e lo skymetro, fino ad arrivare alla funivia del Lagaccio. Questo per quanto riguarda il centrodestra; poi c'è il centrosinistra, che sulla carta ha un grande vantaggio, dati delle Regionali alla mano. La coalizione progressista su Genova ha quasi dieci punti percentuali in più, forte inoltre del 30% conquistato dal Partito Democratico. Sono numeri che oggi preoccupano il centrodestra ma che nel tempo, soprattutto sei si allungasse, potrebbero modificarsi in modo rilevante. Il centrosinistra, vero è, non ha ancora un candidato ma come si suol dire, il ferro deve essere battuto quando è caldo.

Il futuro di Genova: apriamo il dibattito

E quindi cosa ne pensano i partiti di opposizione di questo mistero della data delle elezioni? Quando si voterà davvero a Genova? Primocanale, in un momento cruciale come questo, apre il dibattito ed è pronto a ospitare politici, esperti della materia, addetti al lavoro.

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