Sotto il sole cocente della Liguria sono arrivate anche le reazioni a caldo del centrodestra, dopo il responso del tribunale del Riesame che ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari a Giovanni Toti. Il presidente (sospeso) della Regione si trova nella sua villetta di Ameglia dal 7 maggio scorso, su di lui pende l'accusa di presunta corruzione. Il legale Stefano Savi ha già annunciato che farà ricorso ma, nel frattempo, sotto il cielo ligure la politica si interroga sul futuro, a breve e a lungo termine. E a farlo lo sono soprattutto i partiti di centrodestra che dovranno decidere se rimettersi alla decisione di Toti o se sollecitarlo a un passo indietro. Scettici e anche leggermente freddi sono stati soprattutto i coordinatori regionali di Fratelli d'Italia e di Forza Italia Matteo Rosso e Carlo Bagnasco. Il primo ha annunciato che a breve ci sarà un incontro con gli altri colleghi delle forze politiche per "fare il punto della situazione".
Per l'ex sindaco azzurro la situazione che si prospetta "non è facile" ma al momento è ancora presto per fare altre ipotesi. "Dal punto di vista umano sono molto dispiaciuto, a livello amministrativo è una situazione non facile per la Liguria, mentre dal punto di vista politico ci confronteremo con i vertici nazionali del mio partito e con quelli regionali del centrodestra ligure. Al momento è presto per fare delle ipotesi" ha commentato Bagnasco. Nessun passo indietro da parte di FdI e FI ma una presa di coscienza che può portare a una richiesta velata di dimissioni, anche da parte dei leader nazionali, da Meloni a Tajani. Molto più granitica la reazione della Lega, con le parole del presidente ad interim Alessandro Piana. "La decisione del Tribunale del Riesame ci rammarica ma questo non cambia la nostra volontà a proseguire il lavoro di giunta e maggioranza nel portare avanti il progetto di crescita e sviluppo della Liguria che non si è mai fermato in questi mesi - ha comunicato attraverso una nota il presidente facente funzioni -. A Giovanni va il nostro abbraccio e la nostra vicinanza con la speranza che la Cassazione possa intervenire sulle misure restrittive a cui oggi è costretto, convinti che abbia sempre agito nell'interesse del territorio".
Da Salerno invece, parla di "nostalgia del tintinnio delle manette" il segretario della Lega Matteo Salvini che da sempre ha difeso senza tentennamenti l'innocenza del presidente Toti. "A Giovanni - sottolinea Salvini - lo stavano intercettando da anni, a fuggire non fuggiva, a reiterare non reiterava, a inquinare non inquinava. Mi leggerò il dispositivo ma mi sembra un pessimo segnale". Anche il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi ha espresso grande scetticismo e amarezza per la decisione del tribunale del Riesame. "Il rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata da Giovanni Toti è sconcertante ed incomprensibile soprattutto perché lo stesso tribunale del riesame ammette che non c'è il rischio di inquinare le prove. Sono più di due mesi che il presidente della Liguria è stato privato della libertà: qual è la pericolosità di Giovanni Toti, come potrebbe mai reiterare un eventuale reato se la sua azione amministrativa sarebbe, ovviamente, sottoposta ad un controllo capillare da parte di tutti, a partire dai media? - afferma Maurizio Lupi - Si rafforza il sospetto che la detenzione domiciliare sia uno strumento di pressione per costringere un presidente eletto due volte a larghissima maggioranza alle dimissioni. E questo sarebbe francamente inaccettabile. Ora attendiamo con fiducia la Cassazione".
Vicinanza e sostegno, a distanza, in attesa di rivederlo un giorno di persona, da parte degli esponenti della Lista Toti che ribadiscono che il no del Riesame non cambia la loro determinazione e che la Cassazione farà il suo dovere. "Siamo certi che verrà riconosciuta l'insussistenza delle esigenze di custodia cautelare, specie dopo tanti anni di indagine e oltre due mesi di arresti domiciliari - si legge nella nota della Lista Toti -. Al presidente, che ha sempre dimostrato correttezza e determinazione nel sopportare una misura tanto afflittiva per preservare l'interesse dei liguri alla prosecuzione dell'azione di governo della Regione, va tutta la nostra incondizionata stima e solidarietà. Forza pres, ancora un ultimo sforzo. Non vediamo l'ora di riabbracciarti di persona". Si unisce anche la reazione dell'onorevole Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati e coordinatrice regionale Lista Toti che commenta "resto convinta che l'istanza presentata dal difensore del presidente troverà pieno accoglimento in sede di Corte di Cassazione. Nel rispetto della Magistratura, sono altresì certa che Toti otterrà il riconoscimento della sua corretta condotta e in questo momento voglio soprattutto rinnovargli stima, amicizia, fiducia e solidarietà". Insomma, prosegue il sostegno dei partiti di centrodestra, con un approccio più tiepido da parte di Fratelli d'Italia e Forza Italia, ma sullo sfondo resta la decisione che assumerà, se vorrà farlo, lo stesso presidente Giovanni Toti. In attesa di capire se i leader nazionali rimescoleranno le carte direttamente da Roma.
IL COMMENTO
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