GENOVA - Così avevano preannunciato, così è stato: nella giornata odierna i capigruppo di Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, lista Rossoverde e Azione hanno incontrato il prefetto di Genova Cinzia Torraco. Lo hanno definito un incontro "cordiale" quello svoltosi in largo Lanfranco, durato circa mezz'ora. Di fronte a Torraco i consiglieri D'Angelo, Ceraudo, Bruzzone e Lodi.
La decisione di appellarsi al prefetto nasce dalla scontro di martedì scorso in consiglio comunale, sfociato in un quasi approccio fisico tra il presidente dell'aula Carmelo Cassibba e il capogruppo dem Simone D'Angelo. Il presidente Cassibba è stato fermato dall'assessore alla Sicurezza Gambino, mentre si avventava contro lo stesso D'Angelo. Gli esponenti politici della minoranza hanno ribadito il clima di tensione che - dicono - si vive quotidianamente a palazzo Tursi.
"La tentata aggressione fisica di martedì è stata solo l'ultimo atto di una crescente azione di ostruzione nei confronti dei consiglieri comunali di minoranza nell'esercizio della loro funzione - spiegano D'Angelo, Lodi, Ceraudo e Bruzzone -. Abbiamo riportato al prefetto la situazione critica che si vive nel consiglio comunale di Genova, dove alla totale discrezionalità nell’applicazione delle norme, si è affiancata un'azione di costante rallentamento, quando non addirittura di negazione, delle procedure relative agli atti depositati dalla minoranza".
L'obiettivo dei consiglieri di opposizione è stato quello di ribadire "con preoccupazione e rammarico" come di fronte al clima di ostruzione e tensione, arrivato all'intimidazione - "nella totale inconsapevolezza mostrata anche in queste ore da parte del presidente del consiglio comunale, nel giudicare la gravità dei suoi gesti - alla minoranza non resta che decidere come ricostruire il rapporto di rappresentanza dei cittadini che oggi viene negato in sala rossa. Senza escludere nulla". Nel frattempo, il prossimo banco di prova, sarà proprio martedì prossimo, nel consueto appuntamento con il consiglio comunale.
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