Politica

Il Governatore ha parlato a "Un giorno da pecora"
1 minuto e 31 secondi di lettura

GENOVA - In un'intervista rilasciata a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha espresso il suo favore verso la liberalizzazione di ogni tipo di mandato politico, sottolineando l'importanza di consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Toti ha criticato duramente la persistente presenza di politici in carica per decenni, definendo "particolarmente assurdo" il paragone tra il presidente degli Stati Uniti e i governatori, soprattutto in un Paese come l'Italia dove la gerontocrazia è una realtà consolidata.

"Abbiamo parlamentari in carica dagli anni '80, abbiamo avuto gli stessi ministri per 30 anni", ha dichiarato Toti, evidenziando la necessità di un rinnovamento generazionale e di idee all'interno della classe politica italiana. Toti ha anche criticato l'assenza di limiti per la presidenza della Repubblica, sottolineando la necessità di introdurre regole più stringenti per evitare l'accumulo eccessivo di potere da parte di singoli individui.

Il governatore ha poi affrontato tematiche legate alla recente riforma costituzionale e alla questione dell'autonomia differenziata delle regioni, sostenendo che il governo centrale non dovrebbe interferire nelle competenze regionali. Toti ha evidenziato il cambiamento della legge elettorale e dello statuto della Liguria nel 2020, sottolineando che il suo terzo mandato scadrebbe nel 2030, ma senza ancora prendere una decisione definitiva sulla sua ricandidatura.

Sul tema della sua eventuale ricandidatura, Toti ha affermato di non aver ancora preso una decisione definitiva, annunciando che valuterà la situazione più vicino alle elezioni. Ha anche criticato la costante discussione sulle elezioni politiche quando mancano ancora due anni al voto, invitando a concentrarsi invece sulle questioni urgenti e sui bisogni del paese.

Infine, Toti ha commentato la posizione di Forza Italia sulla questione dei mandati politici, evidenziando la contrarietà del partito al terzo mandato per comodità e criticando il comportamento di tutti i partiti politici che modificano la legge elettorale in base ai propri interessi del momento.